Un cagnolino di razza beagle, di nome Toby, è stato brutalmente ucciso a calci nelle campagne della Piana di Lucca, dove era diventato la mascotte dei cacciatori. I proprietari, Claudia Petri Micheli e Mario Micheli, hanno denunciato l’accaduto ai carabinieri e sollecitano testimoni, in particolare tra i cacciatori della zona, per identificare il colpevole. La vicenda è stata riportata dal quotidiano Il Tirreno e ha suscitato indignazione sulla rete.
Toby aveva la libertà di muoversi nel bosco area frequentata dai cacciatori, e i suoi padroni lo lasciavano esplorare poiché era il loro unico cane a poter godere di tali uscite. La proprietaria ha descritto Toby come un cagnolino amichevole e benvoluto da tutti i cacciatori del luogo. Tuttavia, durante una delle sue escursioni, potrebbe aver inseguito una lepre, incrociando la strada di cacciatori senza scrupoli che lo hanno aggredito.
L’evento è avvenuto la mattina di una domenica. Toby ha subito calci che gli hanno causato gravi lesioni interne, inclusa un’emorragia all’intestino e ai reni. Nonostante le cure veterinarie, il cane è morto due giorni dopo, dopo aver sopportato enormi sofferenze. Mario Micheli ha espresso il suo sgomento, definendo chi ha compiuto questo atto un “vigliacco”, e ha lamentato la mancanza di cuore dei responsabili, sottolineando la natura docile e affettuosa di Toby.
L’episodio ha scosso la comunità locale, suscitando una reazione di solidarietà dai cittadini e polemiche tra i cacciatori stessi. I proprietari sperano di trovare giustizia per il loro amato cane, che non solo era un compagno di vita, ma anche un simbolo di amicizia tra i cacciatori della zona. La richiesta di testimoni da parte della famiglia Micheli rappresenta un appello alla responsabilità e alla protezione degli animali, in un contesto in cui il rispetto per la vita degli animali deve prevalere sulle azioni violente e ingiustificate. La storia di Toby evidenzia la necessità di maggiore sensibilità e rispetto nei confronti degli animali domestici e delle loro vite.