Dopo la recente tragedia della morte di una donna di 50 anni a seguito di un intervento di sostituzione delle protesi al seno in una clinica nel Trevigiano, il dibattito sulla sicurezza e i rischi della chirurgia estetica è tornato in prima pagina. La questione centrale è: come scegliere il medico e la struttura adatta per questi interventi? È fondamentale essere informati sui segnali che possono rassicurarci o allarmarci prima dell’operazione. A tal proposito, Stefania De Fazio, presidente della Sicpre (Società Italiana Chirurgia plastica, ricostruttiva-rigenerativa ed estetica), offre alcuni consigli pratici.
Innanzitutto, è cruciale rivolgersi a uno specialista in chirurgia plastica che abbia completato un percorso di specializzazione di cinque anni dopo la laurea in medicina. È altrettanto importante valutare la sicurezza della struttura in cui si svolgerà l’intervento, controllando che sia igienicamente adeguata.
La condotta del medico durante la visita è un altro elemento da considerare attentamente. Campanelli d’allarme possono includere un professionista che si mostra frettoloso nell’operare, che propone esclusivamente visite online, oppure che non discute in modo trasparente i pro e i contro dell’intervento, comprese le potenziali complicanze e i relativi piani di gestione.
Un altro aspetto da evitare è quello di sottoporsi a chirurgia plastica all’estero. Sebbene l’Italia sia ai vertici mondiali per la qualità dei chirurghi estetici, molte persone scelgono di operarsi fuori dai confini nazionali per motivi economici. Tuttavia, questa scelta comporta seri rischi: ci si può trovare a essere operati da un medico sconosciuto, senza aver effettuato una visita preliminare; si corre il rischio di dover volare poche ore dopo l’intervento; e, infine, si può affrontare la difficoltà di ricevere assistenza durante la convalescenza, in caso di complicazioni.
In conclusione, è essenziale essere ben informati e prudenti quando si considera un intervento di chirurgia estetica, perseguendo la sicurezza attraverso una scelta oculata del professionista e della struttura.