venerdì, Ottobre 4, 2024
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Chiusura del Traforo del Monte Bianco fino a dicembre: prevista la possibilità di disagi

A partire dalle 17 di oggi, il tunnel del Monte Bianco rimarrà chiuso al traffico per oltre tre mesi, con riapertura prevista solo il 16 dicembre. Questa significativa galleria, lunga 11,6 chilometri, è soggetta a un ampio piano di manutenzione e rinnovamento della durata di 18 anni, che comporterà chiusure annuali programmate. La chiusura potrà causare notevoli disagi per residenti, aziende e trasportatori, amplificati dalla chiusura della linea ferroviaria Torino-Lione e dal sovraccarico di traffico sull’autostrada del Frejus.

I lavori principali iniziano con un cantiere-test di risanamento in due tratti di 300 metri ciascuno, previsto in un periodo considerato a minor impatto turistico. Nel 2024 e 2025, si svolgeranno interventi test che permetteranno di individuare le migliori pratiche operative per il proseguimento dei lavori. Il costo complessivo dell’intervento è stimato in 50 milioni di euro.

Nel frattempo, il blocco della ferrovia Torino-Lione, causato da una frana, sta avendo ripercussioni dirette sui trasporti in Piemonte e Valle d’Aosta; la riapertura della linea, inizialmente prevista per l’autunno, è stata posticipata alla primavera del 2025. Anche l’autostrada ferroviaria alpina, che consente il trasporto di 150 camion al giorno sui treni, è ferma da oltre un anno.

L’alternativa si presenta sull’autostrada del Frejus, la quale già ospita tra i 700 e gli 800 mila Tir ogni anno, con un flusso quotidiano che supera i duemila mezzi di carico e più di un milione di veicoli leggeri. Inoltre, l’apertura della seconda canna autostradale del Frejus è stata rinviata per problemi di collaudo, un’infrastruttura fondamentale per garantire collegamenti commerciali e turistici tra Italia e Francia, come evidenziato dal presidente della Regione Valle d’Aosta, Renzo Testolin.

In questo contesto, Enzo Pompilio d’Alicandro, presidente della Federazione degli autotrasportatori di Torino, ha espresso il suo disappunto, sottolineando che, nonostante le promesse, non ci sono stati progressi significativi nelle infrastrutture piemontesi nell’ultimo anno.

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