L’Italia è stata colpita da un’improvvisa irruzione artica che ha portato freddo, neve e piogge in molte regioni, cambiando drasticamente il clima per metà settembre e creando paesaggi invernali inaspettati. I meteorologi hanno descritto questo evento come un “cambiamento irruento”, che ha causato disagi e allagamenti in diverse aree del paese.
In Val Gardena, una tempesta di neve ha avuto esiti tragici: una donna canadese di 57 anni è morta mentre cercava di completare l’Alta Via 2 delle Dolomiti con il marito, che è stato ricoverato in ospedale ma non in pericolo di vita. La coppia, disorientata a causa del buio e della neve, ha avuto difficoltà a trovare il sentiero e quando è stata soccorsa, la donna era già priva di sensi. Anche altre due escursioniste tedesche hanno avuto bisogno di aiuto a causa della neve e del vento nel gruppo delle Pale di San Martino. Al contrario, due alpinisti americani sono stati fortunati e salvati dopo aver passato una notte in tenda in Val Pusteria.
Le nevicate hanno interessato le Dolomiti e altre zone montuose, come il Gran Sasso, dove il Rifugio Franchetti è stato imbiancato. Temperature sottozero sono state registrate anche sul Terminillo, dove i gestori del rifugio hanno condiviso immagini della prima neve stagionale.
Nel Friuli Venezia Giulia si sono verificati allagamenti, frane e black-out, con segnalazioni di evacuazioni di un ristorante e blocco di veicoli a causa della neve nel passo Pramollo. Al sud, le forti piogge hanno causato gravi problemi: a Torre del Greco, in Campania, un violento nubifragio ha spazzato via un’auto, e nelle strade si sono verificate colate di fango. Anche a Roma le piogge hanno provocato allagamenti e sono stati necessari numerosi interventi della polizia locale per gestire situazioni pericolose legate a rami e alberi caduti.
In sintesi, il maltempo ha creato situazioni di emergenza in tutta Italia, evidenziando la precarietà delle condizioni meteorologiche e l’importanza della preparazione in montagna durante la stagione avversa.