Alla vigilia del quinto anniversario dell’inizio della pandemia di covid-19, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha richiesto nuovamente alla Cina maggiore trasparenza riguardo alle origini della malattia, i cui primi casi sono stati segnalati il 31 dicembre 2019. L’OMS ha sottolineato l’importanza della condivisione dei dati, affermando che senza cooperazione internazionale, il mondo non si potrà preparare adeguatamente per epidemie future. Le missioni dell’OMS si sono recate in Cina per indagare sull’origine del virus, mantenendo aperte varie teorie, inclusa quella di una fuga da un laboratorio, anche se l’ipotesi più plausibile resta quella di un salto da animali all’uomo.
L’OMS ha ricordato che il 31 dicembre 2019 ricevette un’allerta dalla Commissione sanitaria di Wuhan riguardo a casi di polmonite di origine sconosciuta. I sistemi di emergenza sono stati attivati il 1 gennaio 2020, con la prima comunicazione al mondo avvenuta il 4 gennaio. Inoltre, tra il 9 e il 12 gennaio, l’OMS ha pubblicato linee guida per i Paesi. I dati ufficiali riportano 777 milioni di contagi e 7 milioni di morti nel corso di cinque anni, ma si stima che il numero reale di decessi sia molto più alto, fino a 20 milioni, a causa di casi non segnalati.
La cronologia degli eventi mostra che il 5 gennaio 2020 l’OMS condivise informazioni dettagliate sugli stati membri, mentre il 7 gennaio identificò il coronavirus come causa della malattia. L’11 gennaio, la Cina confermò la prima morte per covid, e il 13 gennaio, la Thailandia segnalò il primo caso al di fuori della Cina. Il virus si diffuse rapidamente: il 21 gennaio si confermò la trasmissione umana, e il 23 gennaio la Cina isolò Wuhan. L’OMS dichiarò un’emergenza internazionale il 30 gennaio, mentre i primi casi europei vennero registrati pochi giorni dopo. Il 9 marzo, l’Italia entrò in lockdown, e l’11 marzo l’OMS dichiarò ufficialmente la pandemia.
A causa dell’aumento dei casi, l’Unione Europea chiuse le sue frontiere esterne il 17 marzo, e il 24 marzo i Giochi Olimpici furono rinviati al 2021. Infine, il 28 marzo la Cina impose restrizioni all’ingresso di stranieri nel Paese.]