C’è chi la chiama “cocaina rosa”, una nuova sostanza che sta acquistando popolarità tra i giovani e giovanissimi, e che viene realizzata in laboratorio a partire dalla feniletilamina (2C-B). Questa droga, pur assumendosi per via inalatoria come la cocaina tradizionale, ha effetti più potenti e pericolosi. Il costo di un grammo può arrivare fino a 400 euro, rendendola un simbolo di status per i consumatori facoltosi. Anche i minorenni ne sono attratti; un esempio è Liam Payne, ex membro dei One Direction, il quale aveva fatto uso di sostanze simili prima della sua tragica morte.
Nel Rapporto europeo sulle droghe 2024 è emersa un’allerta riguardo la cocaina rosa, segnalando la sua crescente presenza nel mercato europeo. Gli esperti dell’EMCDDA avvertono che i consumatori spesso non sono consapevoli delle sostanze che stanno assumendo, poiché la cocaina rosa può contenere ingredienti pericolosi come la ketamina. La sostanza è originaria dell’America Latina, dove è conosciuta come “tucibi”, e presenta effetti psichedelici. Il rapporto sottolinea che in Europa sono state trovate molte sostanze sintetiche in questo prodotto colorato, contribuendo alla sua imprevedibilità.
Gli effetti della cocaina rosa includono una sensazione di energia e socievolezza, ma le reazioni possono variare notevolmente, influenzate dalla modalità di assunzione e dalla composizione della sostanza. Gli effetti raggiungono il picco tra 1 e 3 ore e durano dalle 4 alle 8 ore. Tuttavia, secondo Antonio Bolognese, esperto di dipendenze, la cocaina rosa ha effetti devastanti e può portare a dipendenza e stati psicotici, creando una sensazione di piacere che svanisce rapidamente.
Tra gli effetti collaterali più gravi ci sono allucinazioni, nausea, agitazione, ipertermia, convulsioni e rischio di morte. L’uso prolungato di cocaina rosa può causare gravi danni cardiovascolari e cognitivi, alterando la personalità, la memoria e la salute mentale. In risposta a questo fenomeno, l’OMCeO Roma ha avviato campagne di sensibilizzazione nelle scuole e nei centri sportivi, cercando di informare i giovani sui rischi legati all’uso di queste sostanze.