Se a Roma e a Milano una stanza può arrivare a costare fino a 700 euro, gli universitari non mollano. Una recente ricerca condotta da Immobiliare.it ha mostrato una crescita dei prezzi degli alloggi per gli studenti fuori sede, specialmente per le mete universitarie di eccellenza, ma se i dati vengono incrociati con quelli del Censis, la fotografia cambia. Nonostante la crescita dei prezzi, le immatricolazioni aumentano, poiché il flusso degli studenti cambia e sceglie atenei minori, più vicini a casa.
Tra i grandi Atenei Statali, quelli con iscrizioni tra i 20.000 e i 40.000 studenti, spicca l’Università della Calabria al primo posto, seguita da Pavia, Perugia, Parma, Cagliari e Salerno. Milano Bicocca è solo al settimo posto e Roma Tre al quattordicesimo. Nella scelta degli studenti non pesa solo il caro stanze, ma anche la vivibilità degli atenei, la possibilità di accedere a borse di studio, gli indici di occupabilità post laurea.
Tra i grandi atenei monitorati dal Censis, spicca il quarto posto dell’Università di Palermo, che rispetto all’anno precedente guadagna tre posizioni. Sul podio l’Università di Padova, seguita dall’Università di Bologna e dalla Sapienza di Roma. Settima nella graduatoria è l’Università di Torino.
Il flusso degli studenti è cambiato e le grandi città che solitamente ospitano gli atenei più prestigiosi, non sono più in cima alle classifiche degli studenti italiani, se questo vuol dire costi insostenibili, minore qualità dello studio e della vita. Meglio quindi, gli atenei piccoli e magari vicino a casa, una strategia vincente per famiglie e ragazzi.