“Dove abita la notte” rappresenta il settimo volume della saga “Nero” dei fratelli Mammucari, che esplora le avventure ambientate ai tempi delle Crociate e segna l’inizio di un nuovo ciclo narrativo. Questa volta, la storia si svolge nella leggendaria città di Samarcanda, un luogo con oltre duemila anni di storia e un crocevia di commerci tra Europa e Cina. Tuttavia, gli autori sottolineano che la Samarcanda presentata nel libro è unica e diversa da quella che conosciamo, un concetto che sfida l’idea tradizionale di città.
Nel testo, si evidenzia come esistano molteplici versioni di Samarcanda, ogni una delle quali cambia forma a seconda di chi la nomina o la vive. Non è solo la Samarcanda fondata dal principe ario Samar, né quella conquistata da Alessandro Magno. I vari eventi storici, dalle conquiste turche a quelle cinesi e arabe, hanno contribuito a plasmare un’immagine della città che varia nel tempo e nella mitologia. La Samarcanda che Timur il Zoppo scelse come capitale dopo averla ricostruita, funge da simbolo di rinascita, ma la memoria della città è segnata dalla devastazione portata da Gengis Khan, che l’ha distrutta, cancellando ogni traccia delle sue molteplici incarnazioni.
La narrativa si sviluppa attorno alla Casa Dorata e un intrigo di furti che portano a un accordo pericoloso, le cui conseguenze rimangono incerte. Il volume, composto da 80 pagine cartonate, è arricchito dalle illustrazioni di Federico Santagati e Giuseppe Matteoni, che creano ampie tavole splash, immerse nelle atmosfere vibranti dei vicoli di Samarcanda.
La post-fazione del libro invita il lettore a riflettere su quanto Samarcanda sia più di una semplice località geografica: è un’idea in continua evoluzione e reinvenzione. La narrazione riesce a catturare l’immaginazione, rendendo la città non solo un luogo, ma un’esperienza vissuta, un punto di incontro tra storie e leggende. “Dove abita la notte” offre non solo un’avventura, ma anche uno spunto di riflessione su come la storia venga percepita e reinterpretata nel corso del tempo.