Deobra Delone Redden, di 31 anni, è stato condannato a un minimo di 26 anni di carcere per tentato omicidio e altri reati dopo un’aggressione avvenuta in aula di tribunale contro la giudice Mary Kay Holthus. L’incidente è stato registrato dalle telecamere di sorveglianza del tribunale di Las Vegas e il video è diventato virale. Dopo l’aggressione, la giudice ha subito contusioni, ma non ha necessitato di ricovero in ospedale. Al contrario, un commissario d’aula ha riportato un taglio alla fronte e una spalla lussata durante la colluttazione ed è stato trattato medicalmente. Nel video si notava un uomo che cercava di interrompere l’aggressione, tirando pugni all’imputato.
Redden è stato arrestato e incarcerato nella prigione di Clark, e ha una lunga lista di precedenti penali per aggressione e percosse. L’aggressione è avvenuta dopo che la giudice ha emesso una sentenza che negava a Redden la libertà vigilata, cosa che lo ha fatto perdere il controllo. Durante il processo, Redden si è dichiarato colpevole, ma il suo avvocato ha sostenuto che al momento dell’attacco l’imputato aveva interrotto l’assunzione dei farmaci necessari per il trattamento della sua schizofrenia conclamata.
Contattato dall’Associated Press tramite il suo avvocato, Redden ha affermato: “Non cerco scuse per le mie azioni, ma non sono una persona cattiva e so che non volevo ammazzare la giudice Holthus”. Ora rischia fino a 65 anni di carcere per le sue azioni. L’aggressione ha suscitato un forte clamore mediatico e ha sollevato interrogativi su temi di salute mentale e sicurezza nei tribunali. La sentenza finale nei suoi confronti sarà determinata dall’ente giudiziario, che ha la responsabilità di valutare anche i precedenti penali, la natura dell’aggressione e le circostanze in cui è avvenuta. La vicenda sottolinea l’importanza di garantire la sicurezza di tutti i soggetti coinvolti nel sistema giudiziario e di affrontare con serietà le problematiche legate alla salute mentale.