23 Settembre 2024

Confesercenti, meteo e tariffe basse stimolano i viaggi a settembre

eyJidWNrZXQiOiJrb2wtaW1hZ2VzLXByb2QiLCJrZXkiOiJwaWN0dXJlcy9hZ2kvYWdpLzIwMTYvMDEvMTYvMTAwMzI4NDgyLTNh

Il turismo di settembre in Italia mostra un trend positivo grazie a un clima favorevole e tariffe da ‘bassa stagione’. Si stima l’arrivo di 15 milioni di turisti nelle strutture ricettive per un totale di 50,2 milioni di pernottamenti, con un incremento dello 0,6% rispetto al settembre 2022, secondo il Centro Studi Turistici per Assoturismo Confesercenti. Tuttavia, le imprese di settore sperano in un ulteriore miglioramento dei tassi di occupazione, specialmente grazie alle prenotazioni last-minute.

Le città d’arte sono tra le realtà più promettenti, con una previsione di crescita del 2,4%, seguite da località rurali e collinari (+2,1%). Le aree lacustri vedranno un lieve aumento (+0,9%) e altre località d’interesse (+0,8%), mentre le destinazioni marine (-0,5%), montane (-0,6%) e termali (-1,2%) sono attese a una stabilità o leggera contrazione della domanda.

Il periodo estivo ha visto una contrazione dei pernottamenti, con un calo dello 0,7% rispetto all’anno scorso, corrispondente a 1,4 milioni di presenze in meno da giugno ad agosto. La domanda interna è diminuita del 2,9%, con le località balneari registrano una flessione di -4,1% e le terme una riduzione del -5,3%. Complessivamente, i pernottamenti degli italiani sono stati 105,4 milioni, rispetto ai 108,6 milioni del 2022.

La diminuzione della domanda ha colpito duramente le imprese turistiche, in particolare ristorazione e stabilimenti balneari. Le strutture ricettive hanno dovuto affrontare una riduzione della disponibilità economica da parte dei turisti italiani, portando a soggiorni più brevi e a costi di gestione più elevati. La permanenza media degli ospiti è scesa a 3,9 notti, con una diminuzione della richiesta di servizi aggiuntivi e un interesse maggiore per sistemazioni a tariffe contenute.

All’inizio della stagione, le prenotazioni sembravano promettenti, ma i risultati estivi si sono rivelati inferiori alle aspettative, colpendo in particolare le località balneari e montane, mentre le destinazioni meno interessate dal turismo straniero non hanno registrato afflussi significativi.

D’altra parte, il turismo internazionale ha mostrato un incremento, con un aumento degli arrivi stimato al +1,6%. Questo è stato particolarmente evidente nel settore alberghiero (+2,4%), con i pernottamenti stranieri che sono saliti a oltre 105,1 milioni, rispetto ai 103,4 milioni dello scorso anno. Tuttavia, questo aumento non ha compensato il calo della domanda nazionale.

La flessione del mercato turistico è stata avvertita in tutte le regioni, eccetto nel Nord Ovest, dove si è registrata una leggera crescita (+0,4%) grazie all’aumento dei turisti stranieri (+2,2%). Al contrario, il Nord Est ha subito il calo maggiore (-1%), accompagnato da una flessione significativa della domanda interna. Le regioni centrali hanno visto un leggero decremento (-0,8%), mentre anche il Sud e le Isole hanno registrato un lieve abbattimento della domanda complessiva (-0,6%) nonostante un incremento delle presenze straniere (+4,1%).

Related Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *