Venti uomini in mimetica vigilano la hall del Parco dei Principi a Roma, armati di mitra. Quando si apre l’ascensore, appare Volodymyr Zelensky, il presidente ucraino, visibilmente stanco ma determinato. Si dirige verso l’uscita e, intervistato dal Messaggero, esprime fiducia nella premier italiana Giorgia Meloni, affermando: “Meloni aiuterà l’Ucraina con Trump? Mi fido di lei”. Zelensky, con un sorriso e un cenno del capo, manifesta la sua soddisfazione per l’incontro avuto il giorno precedente con Meloni a Palazzo Chigi.
Descrivendo questo incontro come “molto positivo”, Zelensky ribadisce l’ottimo rapporto con la premier italiana e la ringrazia per il sostegno costante all’Ucraina. Nonostante la stanchezza, il presidente si concede per selfie e sorrisi mentre il suo corteo, con le sirene accese, si prepara a partire. Tuttavia, un’ultima domanda sulla situazione con Putin lo ferma brevemente prima di salire in auto.
L’intervistatore gli chiede della recente dichiarazione di Donald Trump, candidato alle prossime elezioni presidenziali statunitensi, il quale ha espresso l’intenzione di incontrare Vladimir Putin per cercare di negoziare una tregua nella guerra che da tre anni affligge l’Ucraina. Zelensky, rispondendo a questa domanda, mostra un sorriso amaro, lasciando intendere la complessità della situazione.
Il contesto del viaggio di Zelensky a Roma è caratterizzato da una forte tensione internazionale e dalla necessità per l’Ucraina di mantenere alleati solidi nella lotta contro l’aggressione russa. La relazione tra l’Ucraina e l’Italia, così come il supporto della Meloni, è cruciale in questo momento. La presenza di Zelensky in Italia evidenzia l’importanza delle alleanze europee in un periodo di incertezze geopolitiche.
Nonostante le difficoltà e le sfide che l’Ucraina deve affrontare, la fiducia di Zelensky nel sostegno internazionale, in particolare da parte di leader come Meloni, rappresenta un elemento chiave nella sua strategia per garantire la sicurezza e la sovranità del suo paese. La sua determinazione e apertura al dialogo, anche con figure controverse come Trump e Putin, dimostrano la sua volontà di cercare soluzioni in un clima di conflitto persistente.
