Il presidente del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, ha commentato il controverso caso Open Arms riguardante Matteo Salvini durante un’intervista su Rete4. La procura di Palermo ha chiesto una condanna a sei anni di reclusione per il leader della Lega, accusato di sequestro di persona per aver illegittimamente impedito lo sbarco di 147 profughi dalla nave della ONG spagnola nell’agosto 2019 a Lampedusa.
Conte ha definito il dibattito attuale come confuso e mirato a creare un gran polverone mediatico. Ha chiarito di non augurare mai la condanna a nessuno, neppure ai suoi avversari politici. Tuttavia, ha fatto risaltare la sua posizione attraverso le lettere scambiate con Salvini durante il periodo in questione. Nella sua lettera del 14 agosto 2019, Conte espresse la sua preoccupazione per la situazione dei migranti, inclusi minori, trattenuti in mare per diversi giorni. Salvini rispose il giorno successivo, rimanendo fermo nella sua decisione di non permettere lo sbarco, motivato dalla caduta del governo e dalla necessità di una campagna elettorale che sfruttasse il tema dell’immigrazione per fini propagandistici. Conte tentò di far cambiare idea a Salvini con una lettera da lui inviata il 16 agosto, ma non ottenne risultati.
Dal canto suo, Salvini ha rilasciato dichiarazioni durante la sua visita al Salone nautico di Genova, affermando di non avere nulla di cui pentirsi e di non considerarsi un sequestratore né un delinquente. Ha sottolineato che le sue azioni come ministro erano finalizzate a salvaguardare le vite umane, applicare la legge e proteggere i confini. Secondo Salvini, queste azioni hanno portato alla riduzione del numero di morti, dispersi e feriti, oltre a diminuire i problemi e i costi per gli italiani. Ha confermato la sua convinzione di aver fatto il proprio dovere e si è detto fiducioso che la giustizia riconoscerà la legittimità delle sue azioni. La questione ora è in fase di esame da parte del tribunale, che dovrà decidere sul caso.