Il popolo italiano mostra una maggiore preoccupazione per il Codice della strada piuttosto che per eventi gravi come l’invasione dell’Ucraina o le atrocità del regime iraniano. Gli italiani, descritti come anarchici inconsapevoli, tendono a ribellarsi a qualsiasi legge, anche quelle sul traffico. Un esempio è l’inserimento dell’obbligo delle cinture di sicurezza, che ha portato a invenzioni come le magliette con la cintura stampata. La diffusione di dispositivi che eludono le multe degli autovelox è diventata una pratica comune, e figure come Fleximan sono considerate eroi nazionali.
L’atteggiamento di trasgressione è vissuto anche dai giovani immigrati, che rapidamente assimilano questa cultura. Al contrario, in paesi come Singapore, le norme civiche sono rispettate con severità, con multe salate per infrazioni minori. Il civismo orientale è frutto di decenni di rivoluzioni e sacrifici, mentre gli italiani sembrano solo sopravvivere a varie dominazioni e regimi, mantenendo le proprie tradizioni.
Riguardo al nuovo Codice della strada, denominato “codice Meloni”, si evidenzia una diminuzione degli incidenti e dei decessi, ma si criticano le sue carenze, come l’assenza di riforme nel sistema dei trasporti e una fiscalità più adeguata. Il governo italiano ha sempre favorito il traffico su gomma a scapito di alternative ecologiche.
Le riforme necessarie, come una classe di controllori modernizzata e la riduzione delle imposte sul settore auto, sono state trascurate. La lotta contro l’inquinamento è vista come un compito difficile, e la questione del fumo all’aperto viene considerata una misura superficiale e ipocrita, dati gli inquinatori industriali molto più gravi.
Inoltre, la fiscalità per il settore automobilistico è considerata opprimente, mentre le leggi sul fumo appaiono incoerenti. Viene infine discusso il pericolo dei consumi di droga, con l’idea che chi ne fa uso non possa avere incarichi di responsabilità. Nonostante il tema della legalizzazione delle sostanze, la responsabilità pubblica è sottolineata come fondamentale, evidenziando il rischio associato all’uso di sostanze e all’influenza su decisioni istituzionali.
In sintesi, si tratta di una riflessione complessa sul comportamento culturale degli italiani riguardo alla legge, alla sicurezza stradale e al trattamento delle sostanze, con un richiamo alla necessità di riforme strutturali per affrontare le sfide attuali.