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martedì, 19 Novembre, 2024
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Corpo lanciato a decine di metri

Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio, avvenuta ieri e causante la morte di tre giovani: un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e due gemelle di 26 anni. L’onda d’urto dell’esplosione ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’incidente; la salma è stata recuperata e trasferita al secondo policlinico di Napoli per l’autopsia. I lavori di recupero delle salme delle gemelle sono stati sospesi per timore di ulteriori esplosioni, poiché l’area era piena di polvere pirica e botti inesplosi.

Nel frattempo, i carabinieri hanno identificato il proprietario dell’immobile, un 38enne che gestiva abusivamente la fabbrica. L’uomo, accompagnato dal suo avvocato, ha deciso di non rilasciare dichiarazioni agli inquirenti. La sua posizione è attualmente al vaglio del sostituto procuratore di Napoli, Vincenzo Toscano. I militari sono ora impegnati a capire le cause della deflagrazione, senza avere al momento certezze su come sia avvenuto lo scoppio. L’area è già stata interdetta al passaggio di veicoli e persone per motivi di sicurezza.

Nelle prossime ore, gli artificieri dei carabinieri effettueranno la bonifica dell’area, mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Solo dopo queste operazioni si passerà alla messa in sicurezza della zona. La tragedia ha suscitato forte commozione nella comunità locale e l’attività dei carabinieri prosegue per fare chiarezza sui dettagli dell’incidente, che ha colpito in modo drammatico famiglie e amici delle vittime. A questo punto, le indagini si concentrano non solo sull’operato del proprietario della fabbrica abusiva, ma anche sulle eventuali responsabilità di chi ha consentito il suo funzionamento senza le necessarie autorizzazioni. Le autorità stanno lavorando per assicurare che simili tragedie non si ripetano e per prevenire situazioni analoghe in futuro.

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