Oggi inizia la 45esima edizione delle Olimpiadi degli scacchi a Budapest, un evento atteso non solo per il torneo ma anche per il centenario della FIDE nel 2024, che organizzerà attività collegate alla storia del gioco. A Budapest parteciperanno quasi 2.000 scacchisti, suddivisi tra 197 squadre nel torneo Open e 184 in quello femminile. Tuttavia, l’assenza di Russia e Bielorussia per motivi legati all’invasione dell’Ucraina segna una differenza. L’Ungheria, riconosciuta per i suoi storici giocatori, ospita questa manifestazione con grandi aspettative.
La nazionale italiana si presenta con carichi di esperienza: è 28esima nel torneo Open e 24esima in quello femminile. Dopo il 47esimo posto a Chennai due anni fa, ci si aspetta una performance migliore grazie al talento dei giocatori. Il commissario tecnico Van Wely mantiene gran parte della squadra, con Daniele Vocaturo a guidare in prima scacchiera. In campo femminile, Roberto Mogranzini sostituisce Fabrizio Bellia e introduce nuove giocatrici.
L’Italia, pur non avendo mai raggiunto il podio olimpico, mira a migliorare la sua posizione. Quest’anno, sono attesi anche giocatori di spicco come gli statunitensi e gli indiani, oltre alla Cina, favorita grazie al campione del mondo Ding Liren. Un’altra potenza da monitorare è l’Uzbekistan, campione in carica. La partecipazione include anche squadre provenienti da paesi in via di sviluppo, come quelle di rifugiati, che evidenziano un impegno per l’inclusività nel gioco.
Gli scacchi restano uno sport mentale e, sebbene riconosciuti dal CIO, non fanno parte delle Olimpiadi tradizionali. Il dibattito sulla loro inclusione è attivo, con nuove forme di competizione come gli eSports che potrebbero aprire nuovi scenari. Le Olimpiadi degli scacchi iniziano oggi e si svolgeranno fino al 17 settembre, all’insegna di un formato tradizionale, ma con un occhio rivolto al futuro e alla crescente popolarità del gioco a livello globale.