La presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, è stata dichiarata decaduta dal collegio regionale di garanzia elettorale a causa di contestazioni sulle spese elettorali. La decisione è immediatamente esecutiva, ma Todde ha già annunciato l’intenzione di impugnare il provvedimento, dichiarando di voler continuare a lavorare per il bene della Sardegna. La situazione è complessa e non del tutto inaspettata, poiché l’iter per questa decisione era in corso da diverse settimane nel palazzo di giustizia di Cagliari.
Le contestazioni riguardano principalmente la nomina di un mandatario elettorale, la mancanza di un conto dedicato per la tracciabilità delle spese e confusione sulle donazioni. Sebbene le somme in discussione non siano molto rilevanti, devono essere sempre giustificate e tracciate. Inoltre, ci sono presunte anomalie riguardanti alcune spese, il che ha portato all’invio degli atti alla Procura della Repubblica, che potrebbe procedere con ulteriori indagini.
Todde ha descritto la situazione come un atto amministrativo, ma il termine non è appropriato, poiché per impugnare il provvedimento dovrà rivolgersi al Tribunale ordinario anziché al Tar. La legge prevede sanzioni pecuniarie per la mancata dichiarazione delle spese, che vanno da € 25.822,84 a € 103.291,38. L’accertamento di violazioni delle norme della campagna elettorale può portare all’ineleggibilità del candidato e alla decadenza dall’incarico eletto.
Con la decadenza di Todde già dichiarata, si potrebbe arrivare a una situazione in cui si scioglie il Consiglio regionale e si convocano nuove elezioni. La legge nazionale stabilisce che il collegio di garanzia elettorale informi la camera di appartenenza del parlamentare riguardo all’accertamento delle violazioni, la quale può poi dichiarare la decadenza. Tuttavia, l’assemblea regionale non ha potere decisionale in merito.
Ora, la questione è nelle mani di avvocati e giudici, e l’impugnazione potrebbe portare alla sospensione della decadenza. Nel frattempo, la politica sarda vive un momento di grande fermento, con l’attenzione puntata sulle conseguenze di questa crisi.
