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Cos’è, come si trasmette e quali sono i rischi?

L’epidemia di lingua blu è diventata un’immediata emergenza per gli allevamenti italiani, colpendo gravemente pecore e mucche. A oggi, centinaia di focolai sono stati segnalati in diverse regioni, tra cui Sardegna, Piemonte, Lombardia e Calabria, causando la morte di migliaia di animali. Coldiretti ha lanciato un appello urgente affinché le istituzioni adottino misure rapide per proteggere la filiera zootecnica, richiedendo in particolare una campagna vaccinale a livello nazionale.

La lingua blu, nota anche come “blue tongue”, è una malattia virale trasmessa dai moscerini del genere Culicoides. Sebbene non sia pericolosa per l’uomo e non comprometta la sicurezza di carne e latte, la malattia può avere effetti fatali sugli animali infetti. Non solo genera mortalità diretta, ma causa anche una notevole diminuzione della produzione di latte e comporta il blocco della movimentazione di greggi e mandrie, con conseguenze economiche pesanti per le aziende agricole coinvolte. Pertanto, è cruciale attuare strategie di controllo per contenere la diffusione della malattia e proteggere il settore zootecnico italiano.

La situazione è particolarmente allarmante in Sardegna, dove sono stati confermati numerosi focolai. Coldiretti ha sottolineato la necessità di implementare prontamente tutte le misure adeguate per frenare l’epidemia e supportare gli allevatori colpiti. Tra le misure consigliate, oltre alla vaccinazione, c’è l’importanza di intensificare i controlli sulle importazioni di animali vivi dall’estero. Si sospetta che il virus arrivi dalle regioni dell’Europa del Nord, dove la malattia è già presente.

Ulteriori strategie per limitare la diffusione della lingua blu includono l’uso di stalle di sosta per proteggere gli animali dai moscerini e l’applicazione di repellenti contro gli insetti. È essenziale, quindi, che tutti gli attori coinvolti si uniscano per affrontare questa crisi, studiando e attuando piani di intervento efficaci che garantiscano la sicurezza e la sostenibilità dell’allevamento italiano. La collaborazione tra le regioni, le istituzioni e gli allevatori è fondamentale per superare l’attuale emergenza e tutelare il patrimonio zootecnico nazionale.

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