Lo scenario delle varianti Covid-19 a livello globale sta subendo un cambiamento significativo. Secondo l’ultimo bollettino dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), si osserva un calo della variante JN.1, che era stata dominante nei mesi precedenti. Nel contempo, sta guadagnando terreno la variante KP.3.1.1, mentre una nuova variante, XEC, è emersa ed è stata classificata a fine settembre come variante sotto monitoraggio dall’Oms. La variante XEC si presenta come più contagiosa ma meno virulenta e ha manifestato un sintomo insolito, la perdita dell’appetito.
I dati dell’Oms, riferiti a metà settembre, indicano che la JN.1, dopo aver rappresentato circa l’80% dei contagi all’inizio dell’inverno, ha visto una riduzione della sua presenza, scendendo al 16% dei contagi totali. D’altra parte, KP.3.1.1 è in crescita, costituendo il 46,6% delle sequenze registrate fino ad allora. Rispetto alla variante XEC, i dati indicano che la sua presenza era del 4,8% nell’ultima rilevazione, ma ha raddoppiato la sua diffusione in sole tre settimane.
Per quanto riguarda l’andamento generale dei contagi, si registra una diminuzione del tasso di positività nei test, ma al contempo si nota un aumento assoluto dei casi, con particolare rilevanza in Europa, dove si è verificato il 93% dei casi globali, corrispondenti a 254.000 nuovi contagi. L’Oms ha esortato a interpretare con cautela le tendenze nel numero di nuovi casi e decessi riportati, poiché esiste una correlazione con la diminuzione dei test e del sequenziamento, oltre a ritardi nelle segnalazioni in molti Paesi.
In sintesi, lo scenario delle varianti Covid-19 mostra una transizione da JN.1 verso KP.3.1.1 e la crescente attenzione su XEC. Nonostante il calo del tasso di positività, il numero totale dei nuovi casi sta aumentando, soprattutto in Europa, rendendo necessaria un’interpretazione accurata dei dati a causa della variazione nella capacità di testing e nel reporting.