Il capogruppo di Avs alla Camera, Marco Grimaldi, critica aspramente il governo di Giorgia Meloni, evidenziando il grave deterioramento delle condizioni economiche in Italia. Il Reddito di cittadinanza viene eliminato, mentre il salario minimo resta assente, con conseguenti conseguenze pesanti su lavoratori e famiglie. Grimaldi sottolinea come i tassi dei mutui aumentino drasticamente e che l’inflazione stia erodendo salari e capacità di spesa. Per lui, la responsabilità di questi problemi ricade sempre su altri e non sulla gestione attuale.
La situazione economica è segnata da una crescente povertà e precariato, aggravata dalla liberalizzazione di lavori non protetti e dalle dimissioni in bianco. In Italia, i contratti collettivi di lavoro sono scaduti per il 54% dei dipendenti, raggiungendo il 100% nel settore pubblico, creando una situazione insostenibile per la forza lavoro. Grimaldi si chiede difatti di cosa si occupi realmente Giorgia Meloni, evidenziando il fatto che la sua attenzione sia rivolta all’aumento degli stipendi dei ministri, piuttosto che a risolvere i problemi economici e sociali del paese.
Sottolineando l’incongruenza, Grimaldi accusa i membri del governo di aumentare le loro remunerazioni senza considerare le difficoltà che affrontano i cittadini. Inoltre, menziona come il suo collega Matteo Salvini non sembri a conoscenza di quanto accade, suggerendo una mancanza di comunicazione e responsabilità all’interno dell’esecutivo. La sua affermazione finale, dove afferma che Meloni ha “la faccia come il carovita”, sintetizza la frustrazione di molti riguardo alla distanza tra le elite politiche e le reali necessità delle persone. In sintesi, Grimaldi denuncia l’inefficacia e l’indifferenza del governo nei confronti delle crescenti difficoltà economiche dell’Italia, evidenziando come la povertà e la precarietà continuino a crescere senza che si vedano misure concrete per affrontare la crisi.