Il Pil italiano continua a crescere, sebbene il settore dei servizi stia rallentando e l’industria registri una diminuzione minore. Secondo il rapporto “Congiuntura flash” del centro studi Confindustria, dopo un incremento dello 0,2% nel secondo trimestre del 2024 (+0,3% nel primo), le previsioni per il terzo trimestre indicano una minore crescita nei servizi, con un attenuamento nel calo dell’industria.
L’inflazione nell’Eurozona sta rallentando, e il taglio dei tassi d’interesse dovrebbe supportare i consumi e gli investimenti. Tuttavia, il prezzo del gas in Europa è in aumento. Nel settore industriale, dopo un recupero di due mesi, la produzione è diminuita dello 0,9% a luglio, portando a un risultato negativo per il terzo trimestre (-0,4%). Nonostante ciò, le prospettive appaiono meno pessimistiche, con un rimbalzo del fatturato industriale a luglio e un miglioramento dell’indice PMI nei mesi successivi, anche se la fiducia delle imprese continua a scendere.
Nel secondo trimestre, l’export italiano ha registrato una diminuzione dell’1,8% nei beni e dello 0,3% nei servizi, sebbene rimanga superiore ai livelli pre-Covid. Le vendite sono calate sia nei mercati dell’UE che in quelli extra-UE, con cali significativi in Germania e nei principali paesi asiatici. Inoltre, i dati sugli ordini manifatturieri esteri indicano un futuro incerto, influenzato dalla debolezza della domanda in Europa; al contrario, il commercio mondiale di beni ha mostrato segni di ripresa grazie agli scambi cinesi.
Il mercato del lavoro italiano mantiene una buona performance, con un aumento dell’occupazione di 56.000 unità a luglio e un tasso di disoccupazione al 6,5%, il più basso dal 2008. Tuttavia, dal 2024 la crescita della forza lavoro sembra essersi arrestata.
Le famiglie hanno registrato una modesta crescita della spesa nel secondo trimestre (+0,2%), supportata dalla frenata dei prezzi. Nonostante una propensione al risparmio in aumento, la fiducia delle famiglie è diminuita ad agosto. Gli investimenti sono cresciuti dello 0,3%, trainati principalmente dagli impianti e macchinari, mentre il settore delle costruzioni ha mostrato una stagnazione. Questo andamento è caratterizzato dal calo nelle abitazioni dovuto alla conclusione del Superbonus, compensato dalla crescita nei fabbricati non residenziali supportati dal Pnrr.