sabato, Ottobre 5, 2024
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Crisi dei Giornali: Politici Indifferenti e la Resistenza di Barachini e Gasparri

L’industria dei giornali attraversa una fase critica, mentre i politici spesso esprimono scarsa simpatia per il lavoro dei giornalisti. Massimo D’Alema, ex premier, suggerì perfino ai suoi amici di non leggere i giornali, affermando che le sue dichiarazioni sarebbero state sufficienti in televisione. Tuttavia, due figure politiche, il sottosegretario all’editoria Alberto Barachini e Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, si distinguono per il loro impegno a favore della stampa, contro il clima di pessimismo generale.

Gasparri ha condotto una lunga battaglia per la redistribuzione delle risorse fiscali raccolte dai grandi colossi digitali, come Google e Facebook, a favore dei giornali. In una recente dichiarazione, insieme a Paolo Barelli di Forza Italia, ha riconosciuto l’allerta della Federazione Italiana Editori di Giornali (FIEG) e ha annunciato l’intenzione di incontrare nuovamente gli editori per affrontare la crisi del settore. Gasparri sostiene che i giornali siano fondamentali per la democrazia e la cultura, e mette in guardia contro i rischi posti dall’“saccheggio digitale”, dove i contenuti editoriali vengono rubati e dispersi gratuitamente.

Un punto chiave del dibattito riguarda le disparità fiscali esistenti tra il mondo dell’editoria e quello digitale. Gasparri si è impegnato a incrementare investimenti e risorse per proteggere i giornali e ha sottolineato l’importanza di garantire alle imprese del settore editoriale un trattamento equo nella tassazione. Egli ha avvertito che l’assenza di normative chiare potrebbe favorire la diffusione di fake news e disinformazione, aggravando così la situazione.

In un attacco diretto ai “Giganti del Web”, Gasparri ha denunciato la loro impunità fiscale, evidenziando come questi colossi non contribuiscano equamente al sistema fiscale europeo. Ha esortato il governo a emanare norme per garantire i diritti degli autori nel campo editoriale e ha promesso di continuare a sollecitare tali misure. La sua battaglia si concentra sull’urgenza di affrontare lo strapotere di Amazon, Google e altri colossi, il cui operato è visto come un attacco diretto alla creatività e ai diritti d’autore, mentre il governo è chiamato ad agire senza indugi per evitare ulteriori danni al settore.

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