Tra il 2014 e il 2024, oltre 140.000 imprese del commercio al dettaglio sono scomparse in Italia, di cui quasi 46.500 sono attività di vicinato essenziali come negozi alimentari, bar e distributori di carburante. Questa desertificazione commerciale ha portato all’impoverimento dell’offerta di beni e servizi, incidendo sulla qualità della vita di oltre 26 milioni di italiani, che ora vivono in comuni senza attività di vicinato fondamentali. L’analisi condotta da Confesercenti rivela che il processo di desertificazione riguarda principalmente comuni piccoli, molti dei quali hanno perso una o più di queste attività. Complessivamente, circa 5.653 comuni hanno riscontrato la chiusura di negozi, con il risultato che milioni di residenti devono percorrere lunghe distanze per soddisfare le loro necessità quotidiane.
Nel settore alimentare, oltre 3,8 milioni di persone non hanno più accesso a una panetteria nelle vicinanze, e più di 1,2 milioni non possono più acquistare pane fresco. Anche altri generi alimentari sono colpiti: circa 3 milioni di persone non hanno più un negozio di bevande, mentre 2,3 milioni non possono acquistare pesce fresco, 2,1 milioni non trovano ortofrutta e 1,6 milioni non hanno accesso a una macelleria. Per quanto riguarda l’abbigliamento, 3,2 milioni di residenti sono costretti a uscire dal proprio comune per trovare un negozio di biancheria, e 3,1 milioni per vestiti per bambini, mentre 1,2 milioni non possono più acquistare abbigliamento per adulti nella loro area.
Anche il settore non alimentare ha subito una notevole flessione: 3,6 milioni di residenti non hanno più un negozio di elettronica o elettrodomestici, 3,5 milioni non possono più acquistare giornali, e 2,7 milioni sono privi di librerie. Inoltre, oltre 500.000 italiani devono recarsi in altri comuni per fare rifornimento di carburante. La desertificazione ha colpito anche i servizi: parrucchieri e barbieri sono scomparsi da 273 comuni, coinvolgendo oltre 237.000 residenti, mentre la chiusura dei bar ha colpito 150.000 persone in 246 comuni, evidenziando ulteriormente il deterioramento della socialità nei piccoli centri.