La casa automobilistica tedesca BMW ha subito un crollo delle sue azioni di oltre l’11% martedì, alla Borsa di Francoforte, a seguito dell’annuncio dell’interruzione della consegna di oltre 1,5 milioni di veicoli a causa di problemi ai freni. Le azioni sono scese dell’11,15%, chiudendo la sessione a 68,98 euro, rispetto ai 77,64 euro del giorno precedente. In un comunicato ufficiale, l’azienda ha precisato che la sospensione delle consegne riguarda veicoli non ancora passati ai clienti e che l’errore è legato a un sistema frenante fornito da un fornitore esterno.
BMW ha anche avvertito che i problemi potrebbero comportare costi di garanzia aggiuntivi “a tre cifre” nel terzo trimestre dell’anno. Questo, unito a un calo della domanda di auto in Cina, ha spinto BMW a rivedere al ribasso le previsioni economiche per il 2024. L’utile ante imposte è ora previsto in “significativa diminuzione” rispetto a una precedente stima di lieve calo. Per quanto riguarda il segmento automobilistico, l’azienda ora prevede una leggera riduzione delle consegne rispetto all’anno precedente, contrariamente a quanto precedentemente anticipato, ovvero un incremento leggero.
Nel dettaglio, il margine di EBIT (Earnings Before Interest and Taxes) è stimato tra il 6% e il 7%, rispetto all’intervallo precedente di 8-10%. Anche il ritorno sul capitale investito è stato rivisto, ora atteso tra l’11% e il 13% invece del precedente 15-20%. Per quanto riguarda il free cash flow, BMW prevede che supererà i 4 miliardi di euro. Inoltre, il settore delle moto avrà un impatto negativo a causa del rallentamento nei volumi e nei prezzi, con le consegne attese simili a quelle dell’anno scorso, contrariamente a un leggero aumento inizialmente previsto.
Anche in questo caso, l’azienda ha ridotto le stime del margine di EBIT per il segmento moto a un range tra il 6 e il 7%, rispetto a un precedente 8-10%, e il ritorno sul capitale proprio è stato aggiornato a una fascia compresa tra il 15% e il 16%, rispetto a una previsione precedente di 21-26%.