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giovedì, 12 Dicembre, 2024
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Cuore artificiale permanente: Innovazioni nei trapianti d’organo

Nel 2025 inizieranno i primi impianti sperimentali di cuori artificiali permanenti, un’innovativa tecnologia sviluppata dalla francese Carmat, nota per il primo cuore artificiale totale approvato in Europa. Questo dispositivo è destinato a pazienti con insufficienza cardiaca grave e può diventare un’alternativa al trapianto di cuore biologico, riducendo le attese per gli organi donati. L’insufficienza cardiaca è una patologia in crescente diffusione, colpendo circa 64 milioni di persone nel mondo, con un tasso di mortalità tra il 50% e il 75% a cinque anni dalla diagnosi. In Italia, ogni anno si registrano 200mila ricoveri per questa condizione, ma i trapianti di cuore, circa 6mila all’anno a livello globale, soddisfano solo il 10% del fabbisogno. Nel 2023, in Italia sono stati effettuati 370 trapianti su 668 pazienti in lista d’attesa, con un tempo di attesa medio di oltre tre anni e mezzo, evidenziando la necessità di soluzioni alternative come i cuori artificiali.

Il cuore artificiale totale Carmat ha attualmente una funzione di “ponte verso il trapianto”. Impiantato per la prima volta nel 2013, è stato utilizzato in 84 pazienti in Europa e in tre negli Stati Uniti. In Italia, quattro pazienti hanno ricevuto questo dispositivo dal 2021. Il cuore artificiale stabilizza i pazienti in caso di insufficienza cardiaca terminale, migliorandone la qualità della vita. È collegato a un sistema esterno portatile che fornisce energia e monitora il funzionamento del dispositivo.

Carmat sta proseguendo nello sviluppo di cuori artificiali permanenti, con un aggiornamento del dispositivo previsto per l’estate 2024, grazie a una nuova scheda elettronica derivata da tecnologie missilistiche e satellitari. La produzione dei cuori avviene nel sito di Bois d’Arcy, vicino a Parigi, dove circa 80 tecnici assemblano ogni dispositivo in circa due mesi, con una capacità produttiva stimata di 500 cuori all’anno.

Il costo attuale di un cuore artificiale è di circa 200mila euro, ma l’azienda sta lavorando per ridurre i costi e rendere questa tecnologia accessibile a più pazienti. I benefici clinici del cuore artificiale includono la stabilizzazione dei pazienti e una diminuzione dei ricoveri, generando risparmi significativi per il sistema sanitario. Tuttavia, secondo esperti, è necessario un cambiamento culturale per promuovere una maggiore adozione del dispositivo tra medici e pazienti.

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