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giovedì, 21 Novembre, 2024
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Da Cantine al Vascello: Cinquant’anni di Storia con Kustermann

Lo spettacolo “La fabbrica dell’attore, 50 anni di (R)esistenza” al Teatro Vascello celebra cinquant’anni di attività della Fabbrica dell’attore e 25 anni del Teatro del Vascello, ripercorrendo la lunga carriera di Manuela Kustermann. In scena con i colleghi storici Massimo Fedele e Paolo Lorimer, insieme a Gaia Benassi, Kustermann esplora un percorso costellato di innovazioni, successi e sfide economiche. Lo spettacolo è dedicato a Giancarlo Nanni, compagno di vita e di palcoscenico di Kustermann fino alla sua morte nel 2010.

La storia inizia negli anni ’60, in un periodo di fervente sperimentazione e di avanguardie a Roma, con il famoso “teatro delle cantine”. Kustermann fa il suo debutto al teatro La Fede, in un ambiente rudimentale, dopo una collaborazione iniziale con Carmelo Bene. Si afferma come musa di Nanni, interpretando le sue opere provocatorie. Durante lo spettacolo, vengono mostrati disegni preparatori di Nanni e materiali audiovisivi, arricchendo la narrazione con immagini del passato.

Nel 1968, Kustermann e Nanni vendono la loro casa per acquistare il teatro a Porta Portese, che diventa il fulcro delle loro sperimentazioni artistiche. Tra i primi successi, “A come Alice” (1970) e “Risveglio di primavera” (1972), entrambi rappresentano un mix di improvvisazione, cinema e teatro, in un contesto avanguardistico privo di prove tradizionali. I disegni di Nanni erano spesso tenuti nascosti agli attori per incoraggiare la creatività libera.

L’esperienza del teatro si espande a livello internazionale, grazie a collaborazioni con il Living Theatre e personalità come John Cage e Steve Lacy. Dopo lo sfratto da Porta Portense, il teatro si trasferisce a Monteverde nell’ex cinema Vascello, affrontando difficoltà economiche. Il debutto nella nuova sede avviene il 4 maggio 1989 con “Qui non ci torno più”, alla presenza del regista Tadeusz Kantor, il quale fece notare che il Vascello non era pronto a ospitare produzioni di quel calibro.

Kustermann, riconoscendo le sfide insieme ai successi, conclude sul palco affermando che il teatro non morirà mai, mentre il pubblico esplode in un caloroso applauso. La compagnia del Vascello continua a rappresentare un punto di riferimento per il teatro d’avanguardia a livello mondiale.

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