Una scoperta significativa riguardo al Lago Enigma in Antartide è stata realizzata da un team di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), insieme a diverse istituzioni, tra cui il CNR e università italiane e statunitensi. Lo studio, pubblicato su Communications Earth & Environment, ha rivelato la presenza di uno strato di acqua dolce, coperto da una spessa coltre di ghiaccio, in contrasto con le precedenti supposizioni sull’area. Questo habitat particolare è il risultato di un ecosistema microbico unico e diversificato, dove la vita microbica rappresenta la forma dominante nei laghi antartici. Il progetto ‘Enigmà’, coordinato da Stefano Urbini e finanziato dal Programma Nazionale di Ricerca in Antartide (PNRA), prende il nome dal lago, situato a circa 5 km dalla base italiana Mario Zucchelli.
Il lago Enigma è stato oggetto di studio a causa di un cono detritico presente al centro, considerato ghiacciato dal 1989. Tuttavia, rilievi radar effettuati tra novembre 2019 e gennaio 2020 hanno rivelato acqua liquida sotto uno strato di ghiaccio spesso oltre 14 metri. I ricercatori hanno perforato il ghiaccio e utilizzato una telecamera subacquea per esplorare il lago, ottenendo immagini inedite.
I microbiologi coinvolti nel progetto hanno identificato diversi tipi di tappeti microbici, alcuni di 40 centimetri di altezza e 60 centimetri di diametro. Attraverso analisi del DNA nei campioni d’acqua, hanno scoperto un’abbondante presenza di batteri Patescibacteria, con dimensioni medie di 200-350 millionesimi di millimetro. Questa tipologia di batteri non era mai stata trovata in laghi antartici simili, e le loro funzioni ecologiche sono ancora da chiarire.
Questa scoperta offre nuove opportunità di ricerca sia in ambito terrestre che extra-terrestre. Ambienti come quello del Lago Enigma possono analogamente esistere in altre località, come i ghiacci di Europa, uno dei satelliti di Giove, o Enceladus, una luna di Saturno. In tali luoghi, sotto le loro calotte di ghiaccio, è considerata altamente probabile l’esistenza di habitat simili, potenzialmente in grado di ospitare forme di vita microbica extraterrestre. La scoperta sul Lago Enigma, quindi, non solo arricchisce la conoscenza scientifica, ma alimenta anche la ricerca di vita oltre il nostro pianeta.