30 Settembre 2024

Dai conti della 33enne dei versamenti a Scientology

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Tra le persone riprese dalle immagini a Terno d’Isola la notte in cui è stata uccisa Sharon Verzeni, manca l’uomo in bicicletta sulla cui identità vi sono delle ipotesi, ma che non è ancora stato rintracciato. La sua testimonianza potrebbe rivelarsi utile per ricostruire quanto accaduto nella notte tra il 29 e il 30 luglio in via Castegnate, dove la 33enne barista è stata uccisa a coltellate. Questa è la novità maggiore che arriva dagli ambienti investigativi.

L’uomo in bici è stato ripreso da una telecamera mentre si allontana contromano dal luogo in cui la vittima è stata uccisa.

Il conto corrente di Sharon Verzeni e i soldi a Scientology

Dall’analisi del conto corrente di Sharon Verzeni sarebbero intanto emersi dei versamenti anche a Scientology, movimento al cui il responsabili del bar in cui lavorava fa parte. Si tratta di somme non particolarmente rilevanti in quanto Sharon aveva cominciato i corsi non da molto tempo. Si tratta di uno degli aspetti presi in considerazione nell’indagine in quanto erano circolate voci di attriti tra la donna e il compagno Sergio Ruocco.

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I genitori di Sharon difendono Ruocco: “Il killer non è lui”

Il primo difensore di Sergio Ruocco è sempre il papà di Sharon, Bruno Verzeni, che lo ospita nella loro casa da un mese: “Siamo sicuri che non sia stato Sergio” ha ribadito ai giornalisti nella giornata di ieri Bruno Verzeni. “E’ stato qualcuno che non la conosceva così bene, anche se non saprei chi. Sergio è tranquillo e lo siamo anche noi. Tra lui e Sharon non c’erano attriti”. Il legame tra i genitori di Sharon e Sergio Ruocco è molto stretto: già in passato il padre di lei aveva ribadito la sua fiducia verso l’-idraulico di 37 anni, sostenendo che per loro “è come un figlio”.

I genitori di Sharon e lo stesso compagno si sono mostrati sempre tranquilli e cortesi, nonostante il dolore per quanto accaduto, con i giornalisti presenti fuori casa loro, spesso con le telecamere sempre puntate verso la villetta di via Adda. “Grazie, ma non rilasciamo dichiarazioni in questa fase”, rispondono regolarmente a chi suona il campanello collocato su una recinzione provvisoria, dato che l’area esterna dell’abitazione non è ancora terminata.

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