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Dal 2025: il calo del bonus più amato dagli italiani, dal 50% al 36%

Da gennaio 2025, il bonus per la ristrutturazione edilizia, molto amato dagli italiani, potrebbe perdere gran parte della sua convenienza. Il Governo Meloni ha annunciato la necessità di razionalizzare i fondi disponibili, e ciò comporterà un possibile taglio o una rimodulazione al ribasso dei bonus. Questo provvedimento, atteso nella Legge di Bilancio 2025, potrebbe comportare un abbassamento dell’aliquota dal 50% al 36% già dal 2025, con ulteriori riduzioni fino al 30% a partire dal 2028.

Questa agevolazione, introdotta nel 1998 con il Governo Prodi, ha storicamente rappresentato un importante sostegno per i contribuenti italiani, con oltre 19 milioni di beneficiari nel corso degli anni. Sebbene il bonus ristrutturazione abbia contribuito a un’importante circolazione di fondi, considerando un giro d’affari molto elevato, la sua riduzione rappresenta una sfida, soprattutto in un contesto in cui l’Italia deve affrontare la riqualificazione energetica degli edifici, come richiesto dalla direttiva europea sulle case green.

A partire dal 2025, il bonus ristrutturazione includerà anche l’ecobonus e il sisma bonus ordinario, che attualmente offrono aliquote più favorevoli, fino all’85% per le ristrutturazioni condominiali. Nel 2026, se non ci saranno modifiche legislative, il bonus ingloberà anche il bonus per le barriere architettoniche e ciò che rimane del Superbonus.

Le preoccupazioni emergono riguardo all’efficacia di un depotenziamento del bonus ristrutturazione proprio nel momento in cui è necessario incentivare i lavori di ristrutturazione per migliorare l’efficienza energetica degli edifici. La riduzione dell’aliquota potrebbe portare a un calo nell’attività di ristrutturazione e a un aumento dell’evasione fiscale, in particolare nelle proprietà private, sebbene ciò sia più difficile da attuare nei condomini. È stato anche suggerito di fermare i bonus edilizi per le seconde case, mantenendo solo l’ecobonus, ma rimangono incertezze su quali saranno le nuove aliquote e se il meccanismo della cessione del credito sarà mantenuto. Queste misure, se attuate, potrebbero avere un impatto significativo sul mercato edilizio italiano e sull’economia in generale.

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