A partire dal 2025, tutti i Comuni italiani avranno la possibilità di introdurre autonomamente la tassa di soggiorno, una facoltà attualmente riservata a circa mille città, tra cui capoluoghi di provincia e località turistiche. Il governo italiano e l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci) hanno concordato la misura, che sarà inclusa nella prossima manovra finanziaria. L’obiettivo della tassa è non solo quello di finanziare il settore turistico, ma anche di migliorare il decoro urbano e la sicurezza nelle città.
La tassa di soggiorno sarà applicata su base volontaria e calcolata in base al costo della camera e per persona. Il suo importo variera tra un minimo di 1 euro e un massimo che sarà definito da un tavolo tecnico. Attualmente, la tassa varia a seconda della località e del tipo di struttura ricettiva, e l’intento del governo è quello di semplificare la gestione dell’imposta e renderla più equa per Comuni e albergatori.
Tuttavia, le associazioni di categoria, come Assoturismo-Confesercenti e Federalberghi, hanno espresso preoccupazione riguardo a un possibile aumento eccessivo della tassa, rischio che potrebbe compromettere la competitività del settore ricettivo e influenzare negativamente la domanda turistica, in particolare quella interna. Assoturismo propone di calcolare l’imposta come una percentuale sul prezzo effettivo della camera, suggerendo un tetto massimo del 5% o un limite fisso di 10 euro a notte. Le associazioni chiedono anche l’adozione di norme chiare e uniformi su tutto il territorio nazionale per evitare disparità tra i Comuni.
I proventi derivanti dalla tassa di soggiorno, che nel 2023 hanno già generato entrate per circa 702 milioni di euro, saranno utilizzati non solo per il turismo, ma anche per progetti di decoro e sicurezza urbana. Per Comuni più grandi, come Roma, queste entrate possono diventare una risorsa sostanziale, ammontando a oltre 100 milioni di euro all’anno. Il presidente dell’Anci, Roberto Pella, ha evidenziato l’importanza di destinare una parte di questi fondi a migliorare i servizi locali, come l’estensione degli orari di lavoro della polizia municipale, sottolineando così l’importanza di integrare i proventi nei servizi pubblici.