La situazione economica italiana è al centro delle preoccupazioni del governo presieduto da Giorgia Meloni, come evidenziato durante il Forum di Cernobbio. Meloni ha sottolineato che la prossima legge di bilancio sarà guidata da principi di serietà e responsabilità, annunciando la conclusione della stagione dei bonus. I partiti della maggioranza stanno preparando le loro proposte, fra cui l’idea di Fratelli d’Italia di una flat tax al 15% sugli straordinari. Forza Italia, invece, insiste sulla necessità di rivedere le pensioni minime, mentre la Lega punta a un innalzamento del tetto della flat tax oltre gli 85.000 euro.
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha avvertito della necessità di prudenza nonostante un incremento delle entrate fiscali nel primo semestre dell’anno. Il piano strutturale di bilancio sarà presentato in Consiglio dei ministri entro metà settembre. Nel frattempo, Forza Italia ha dichiarato la sua disponibilità al dialogo con l’opposizione, a condizione che ci sia un reale confronto e non semplici parole.
Sul fronte dei diritti, il segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, ha ribadito l’importanza di non temere di concedere diritti meritate, accusando il centrodestra di essere oscurantista se contrasta il cambiamento sociale. La proposta di cittadinanza dopo dieci anni di scuola per i figli di immigrati regolari è in fase di elaborazione, ma non è parte del programma del centrodestra. La Lega, nel frattempo, si oppone fortemente all’idea, sostenendo che la cittadinanza deve essere conquistata attraverso l’integrazione.
Le tensioni riguardano anche il tema della sicurezza, con esponenti della Lega che domandano perché Forza Italia sia concentrata sul concedere cittadinanza agli stranieri, quando l’Italia già ne concede molte, mentre loro auspicano misure per revocarla a chi commette crimini. La Lega potrebbe presentare un emendamento al ddl sicurezza.
All’orizzonte ci sono anche altri dossier aperti, come il rinnovo dei vertici Rai, con un rinvio atteso nella nomina dei membri del Cda, a causa delle divergenze interne sulla figura del presidente. In sintesi, il governo è immerso in discussioni critiche su economia e diritti, nel tentativo di navigare tra le diverse pressioni e priorità politiche.