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domenica, 5 Gennaio, 2025
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Dalle sfide del terzo mandato alle riforme: quali aspettative per il centrodestra nel 2025?

La situazione politica italiana mostra segnali di stabilità nel centrodestra, nonostante alcune sconfitte nelle recenti elezioni regionali. Dopo il KO in Sardegna e la riconferma di Marco Marsilio in Abruzzo, il centrodestra sorride per le vittorie in Piemonte e Liguria, sottolineando un bilancio positivo per il 2024, nonostante le perdite in Emilia-Romagna e Umbria. Il governo di Giorgia Meloni appare solido, e, a differenza della situazione di incertezza in Francia e Germania, la coalizione è ritenuta in buone condizioni. Tuttavia, persistono tensioni tra i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, evidenziate da conflitti in Parlamento e dalla sconfitta del governo su questioni fiscali.

Con le elezioni regionali del 2025 all’orizzonte, emerge il dibattito sul terzo mandato per Vincenzo De Luca in Campania, che potrebbe causare attriti all’interno della maggioranza. Il governo prevede di presentare ricorso alla Corte Costituzionale riguardo a questa norma. Nel 2025 si voterà anche in altre regioni come Marche, Puglia e Toscana, mentre si discute la possibilità di posticipare le elezioni.

In seno alla Lega, cresce la pressione per un rimpasto, complice la recente assoluzione di Salvini nel processo Open Arms. Allo stesso tempo, il “fronte del nord” è attivo nel promuovere l’autonomia differenziata, nonostante i timori espressi da Forza Italia e le incertezze sulla Consulta riguardo al referendum previsto per la primavera.

Il 2025 è atteso come un anno di riforme, con Meloni pronta a lanciare iniziative significative in conferenza. La legge sulla separazione delle carriere sarà una priorità, ma dovrà affrontare resistenze sia dall’interno che dall’esterno. Inoltre, il tema del premierato è in discussione, insieme alla necessità di una nuova legge elettorale.

Salvini e Forza Italia si mostrano determinati a sfruttare questa fase per rafforzare il sostegno fiscale al ceto medio e a sviluppare la flat tax. Meloni, invece, si concentrerà sull’agenda internazionale, ribadendo il sostegno all’Ucraina e monitorando gli sviluppi politici in Europa, in particolare a Parigi e Berlino. La situazione è complessa, ma il governo cerca di mantenere una direzione chiara nel contesto europeo e internazionale.

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