Paulo Fonseca riponeva fiducia nel suo progetto per rilanciare il Milan, ma la sua determinazione non è riuscita a invertire la rotta di una squadra sempre più distante dalla sua visione. I rapporti tra il tecnico portoghese e Zlatan Ibrahimovic si sono deteriorati rapidamente, riducendo al minimo le possibilità di un dialogo costruttivo. Inoltre, il supporto della dirigenza si è rivelato instabile; il senior advisor di RedBird visitava sporadicamente Milanello, limitandosi a comunicazioni superficiali.
Sergio Conceiçao assumerà la guida del Milan fino alla fine della stagione. La notizia sorprendente è che l’accordo con l’ex tecnico del Porto era stato già raggiunto giorni prima, subito dopo la vittoria contro il Verona. Jorge Mendes, l’agente influente, ha giocato un ruolo fondamentale in questa transizione: dopo il casting estivo che aveva portato a Fonseca, Mendes ha rinnovato la proposta per Conceiçao e ha organizzato un incontro decisivo a Milano.
La ragione alla base dell’esonero di Fonseca è attribuibile a una situazione di classifica disastrosa, con il Milan bloccato all’ottavo posto e ben 14 punti di distanza dalle capolista Atalanta e Napoli. Inoltre, il tecnico non è riuscito a costruire un rapporto solido con la sua squadra, generando tensioni interne, in particolare con i giocatori di rilievo. L’ultimo conflitto con Ibrahimovic, avvenuto prima della partita contro la Roma, ha rappresentato il punto di rottura finale.
La dirigenza del Milan ha sempre ritenuto di avere allestito una rosa capace di vincere lo Scudetto, ma il gioco offensivo che aveva convinto Moncada a puntare su Fonseca non si è tradotto in risultati tangibili. A sei mesi dall’inizio della stagione, il Milan ha scelto un significativo cambio di direzione, con un approccio completamente portoghese. Rimane tuttavia un interrogativo: se la decisione di assumere Conceiçao era già stata presa, perché non esonerare Fonseca prima?