La Spagna è attualmente interessata da un evento meteorologico noto come “Goccia fredda” o Dana, che rappresenta una depressione isolata in quota. Enrico Scoccimarro, senior scientist presso il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, spiega che questo fenomeno si verifica quando una depressione si distacca dal flusso normale proveniente dall’Atlantico, creando aree con temperature basse in quota e alte a livello del suolo. Questa combinazione genera intense precipitazioni in tempi brevi, fenomeno tipico della regione del Mediterraneo occidentale in questo periodo dell’anno. È da notare che la forza dell’evento attuale è maggiore rispetto a quelli registrati negli ultimi decenni.
Scoccimarro sottolinea che l’intensità di questi eventi è in linea con i modelli di previsione climatica, che indicano come il cambiamento climatico influisca sull’aumento della frequenza e dell’intensità delle tempeste. L’aumento delle temperature superficiali conferisce maggiore energia all’atmosfera, permettendo a una maggiore quantità di umidità di accumularsi e di liberarsi durante episodi estremi. Inoltre, il Mediterraneo risulta più caldo rispetto al passato, contribuendo ulteriormente alla gravità di tali fenomeni.
Per scatenare tempeste violente come quella che ha colpito Valencia, è necessario che si verifichino determinate condizioni simultaneamente, tra cui l’alta umidità atmosferica e le temperature elevate dei mari circostanti. Sebbene Dana sia un fenomeno tipico della Spagna, eventi simili si sono verificati anche in Italia, dove diversi cicloni, come il Boris durante le alluvioni in Emilia Romagna, hanno portato significative precipitazioni.
Le depressioni che hanno colpito l’Italia nel 2023 e 2024 presentano una natura diversa, ma l’intensità più alta può essere ricondotta a fattori simili: un’abbondante disponibilità di umidità in un’atmosfera calda. Scoccimarro avverte che la frequenza di questi eventi meteoclimatici rischia di aumentare a meno che non si intervenga riducendo le emissioni di gas serra. Tale riduzione è cruciale per evitare una continuazione del trend di intensificazione dei fenomeni meteorologici estremi, e sebbene ci sia ancora tempo per agire, è necessario un intervento rapido e decisivo.