Il 22 ottobre si è tenuto un evento a Villa Viviani a Firenze, coinvolgendo tre Rotary Club e ospitando Daniela Mori, Presidente del Consiglio di Sorveglianza di Unicoop Firenze. Mori ha condiviso le iniziative di Unicoop, impegnata a combattere il caporalato e lo sfruttamento, con un forte focus sulle persone piuttosto che sui consumatori. Con oltre 1.113.722 soci e 8.648 dipendenti, Unicoop Firenze si distingue con vendite che raggiungono i 2,9 miliardi e un’attenzione particolare alla sostenibilità sociale e ambientale.
Daniela Mori, originaria dell’Empolese e con una carriera incentrata nel mondo cooperativo, ha evidenziato l’importanza della solidarietà attraverso progetti globali e iniziative educative locali. La sua missione, infatti, si basa sulla volontà di migliorare il mondo, affrontando ogni giorno sfide sociali. Nonostante le difficoltà, ha riflettuto sull’importanza di un cambiamento culturale verso una società più equa e inclusiva.
Mori ha anche discusso le sfide e le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale e dalla digitalizzazione, sottolineando la necessità di rimanere proattivi, utilizzando la tecnologia per migliorare i processi aziendali, ma mantenendo il contatto umano nei punti vendita, che rappresentano spazi vitali per la comunità.
In merito alla parità di genere, Mori ha affermato che, per raggiungere una vera equità, non sono sufficienti solo leggi e politiche, ma è fondamentale dimostrare esempi positivi. Con il 66% della forza lavoro femminile, Unicoop si impegna a ridurre il gap tra uomini e donne, introducendo dal 2023 nuove misure nel contratto integrativo, come 4 settimane aggiuntive di paternità retribuita al 100%. Queste iniziative hanno riscontrato grande apprezzamento, con un alto numero di padri che hanno utilizzato il congedo di paternità.
L’organizzazione sta anche sostenendo campagne per promuovere congedi di paternità obbligatori e aumentare la consapevolezza sull’importanza dell’inclusione. Nonostante i progressi, Mori ha riconosciuto che il cammino verso la parità di genere è ancora lungo, ostacolato da fattori culturali e sociali. L’evento ha messo in luce l’impegno di Unicoop per creare un ambiente di lavoro più equo e solidale.