Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle, ha partecipato a un’intervista informale con Mario Sechi, direttore di Libero, durante l’evento Atreju, dove ha difeso il proprio operato e quello del suo partito. Rivolgendosi al pubblico, ha sottolineato che è legittimo esprimere dissenso, rimanendo però concentrato sulle relazioni con il Partito Democratico e l’attuale governo. Conte ha affermato che le sue posizioni sulla sinistra e sull’antifascismo sono complesse, e ha criticato l’idea di combattere solo per tali principi.
Durante il suo intervento, ha messo in evidenza che l’occupazione in Italia è stagnante e ha rilevato come i dati sul lavoro includano anche i cassintegrati. Ha espresso preoccupazione per l’aumento significativo della cassa integrazione, criticando le rivendicazioni del governo rispetto ai dati occupazionali. Sui fondi del PNRR, ha sottolineato che, sebbene i 209 miliardi di euro fossero debito, non dovevano essere toccati, lamentandosi che gli unici progetti avviati siano quelli legati a tali risorse.
Conte ha invitato a riflettere sugli allineamenti di Fratelli d’Italia nei confronti della loro base e ha esortato a lavorare su problematiche concrete come il settore dell’automotive, piuttosto che investire ingenti risorse in spese militari. Ha criticato il piano “Salva Milano”, accusando il governo di favorire speculatori.
In merito alle alleanze politiche, ha ribadito la sua volontà di mantenere il Movimento 5 Stelle indipendente, negando la possibilità di diventare alleati strutturali di altri partiti, in particolare del Pd. Inoltre, ha risposto a dubbi sul direttore dell’Agenzia delle Entrate, Restando scettico rispetto a eventuali operazioni politiche orchestrate dal Pd.
Sulla questione dell’Ucraina, Conte ha sollecitato un cambio di strategia da parte dell’Italia, suggerendo di farsi promotori di iniziative di pace anziché continuare a sostenere incondizionatamente la vittoria ucraina. Infine, ha commentato i rapporti con la Cina durante la pandemia, evidenziando che si trattava di questioni di grande impatto e solidarietà, piuttosto che di dettagli minori come forniture di mascherine.