L’assegno unico sta per subire delle modifiche significative con la prossima legge di Bilancio proposta dal Governo Meloni, che mira a introdurre misure a favore delle famiglie e a incentivare la natalità. L’obiettivo principale del governo è affrontare la tendenza demografica negativa, e le nuove politiche includono bonus e servizi per la prima infanzia. Un cambiamento importante riguarda il fatto che, a partire dal 2025, i versamenti dell’assegno unico saranno esclusi dal calcolo dell’ISEE, un passo avanti significativo rispetto alla legge di Bilancio precedente che li includeva, generando proteste tra le famiglie.
Inoltre, si prevede un aumento dell’importo dell’assegno, soprattutto per le famiglie numerose, e si sta pensando di rendere le agevolazioni più facili da ottenere. Una delle proposte è l’introduzione di detrazioni fiscali per scaglioni di reddito, permettendo alle famiglie con redditi più bassi di ricevere detrazioni maggiori rispetto a quelle con redditi più elevati. Ciò renderebbe il sistema di sostegno più progressivo e mirato, garantendo supporto aggiuntivo a chi ha maggiori difficoltà economiche.
L’INPS ha fornito dati sui fondi investiti per l’assegno unico da gennaio ad agosto 2024: oltre sei milioni di famiglie, per un totale di 9,55 milioni di figli, hanno ricevuto 13,1 miliardi di euro, con un importo medio di 273 euro per famiglia e 172 euro per figlio. Questo rappresenta un incremento rispetto ai 257 euro per famiglia e 162 euro per figlio del 2023. In totale, considerando anche i pagamenti del 2022 e del 2023, la spesa complessiva per l’assegno unico ha raggiunto 44,5 miliardi in tre anni.
Attualmente, per richiedere l’assegno, le famiglie devono presentare una certificazione ISEE, ma è possibile fare domanda anche senza di essa, ricevendo in questo caso l’importo minimo stabilito, a prescindere dal reddito. Con tali cambiamenti, il governo sta cercando di rafforzare il supporto economico alle famiglie e incentivare la natalità, rispondendo alle esigenze di coloro che si trovano in situazioni economiche difficili.