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Diabete e obesità: tirzepatide in Italia e il suo funzionamento

La società farmaceutica Eli Lilly ha recentemente ricevuto l’approvazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) per la commercializzazione di tirzepatide in Italia, un farmaco innovativo destinato al trattamento dell’obesità e del sovrappeso, in particolare per pazienti con comorbidità come il diabete di tipo 2. Tirzepatide si distingue per il suo meccanismo d’azione che coinvolge l’attivazione simultanea dei recettori del GLP-1 (peptide glucagone-simile-1) e del GIP (polipeptide insulinotropico glucosio-dipendente). Questa azione combinata aiuta a regolare il metabolismo e a gestire il peso corporeo, stimolando la secrezione di insulina, rallentando lo svuotamento gastrico e migliorando la sensibilità all’insulina.

Negli studi clinici, come il trial SURMOUNT-1, tirzepatide ha dimostrato risultati significativi, con pazienti che hanno registrato una perdita di peso fino al 22,5% del loro peso iniziale durante il trattamento. Questi risultati superano le aspettative, poiché molte terapie per l’obesità offrono riduzioni di peso più modeste. La perdita di peso è stata accompagnata da un miglioramento del controllo glicemico, evidenziando il potenziale del farmaco non solo per affrontare l’obesità ma anche per migliorare la gestione del diabete di tipo 2.

L’obesità è diventata un problema di salute globale, colpendo oltre il 13% della popolazione mondiale e aumentando il rischio di malattie importanti come quelle cardiache e il diabete. Il professor Rocco Barazzoni, presidente della Società Italiana di Obesità, ha sottolineato che tirzepatide rappresenta un cambio di paradigma nel trattamento dell’obesità, offrendo una risposta concreta a un bisogno medico non soddisfatto e potendo prevenire, nel lungo periodo, malattie correlate all’obesità.

Attualmente, tirzepatide è classificato come farmaco in classe CNN in Italia, il che significa che non è rimborsabile dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Eli Lilly ha avviato trattative con l’AIFA per migliorare l’accessibilità del farmaco, un aspetto cruciale dato che il costo delle terapie per l’obesità può essere un ostacolo significativo per molti pazienti. L’inclusione di tirzepatide nel SSN rappresenterebbe un’opzione terapeutica innovativa e potenzialmente salvavita per le persone alla ricerca di trattamenti efficaci contro l’obesità e le malattie correlate.

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