giovedì, Ottobre 3, 2024
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Disagi ferroviari: L’ombra di un leadership inefficace sulla rete della seconda potenza industriale d’Europa

Nel corso di recenti eventi, il ministro Salvini è stato oggetto di critiche morsi per le difficoltà nel sistema ferroviario italiano. Le opposizioni, tra cui Nicola Fratoianni di Avs, hanno sottolineato come, quando era al governo, la circolazione dei treni fosse estremamente problematica, indicando che il ministro è più incline a commentare su argomenti diversi piuttosto che affrontare le questioni nel suo ministero.

La situazione dei treni è stata aggravata a causa di un errore commesso da un’operaio di una ditta appaltatrice che ha provocato un blackout significativo, piantando un chiodo su un cavo elettrico. Questo episodio è stato utilizzato da Salvini come capro espiatorio per giustificare il caos, affermando che la responsabilità del disagio ricade sull’impresa privata e che l’errore non ha rispettato gli standard della “seconda potenza industriale d’Europa”. Tuttavia, le dichiarazioni di Lega e Fratelli d’Italia seguono un percorso consueto, accusando le precedenti amministrazioni di malgoverno, in un logico e automatizzato “scarica barile”.

Nonostante le polemiche, un singolo chiodo che blocca temporaneamente la rete ferroviaria non dovrebbe sollevare interrogativi riguardo alla solidità del sistema ferroviario nazionale. Infatti, l’Italia vanta la rete ferroviaria più elettrificata in Europa, con il 72% dei chilometri complessivamente elettrificati, superando Spagna e Germania. È previsto che la percentuale arrivi all’83% entro il 2030, grazie agli ingenti investimenti legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), che ammontano tra 10 e 12 miliardi di euro all’anno per i prossimi dieci anni.

La questione allora è se un errore tecnico possa avere ripercussioni così devastanti su un’infrastruttura considerata all’avanguardia. La risposta si interroga sull’equilibrio tra la retorica della potenza industriale e la realtà delle sue capacità operative. A che punto il sistema ferroviario italiano, malgrado le polemiche politiche, è realmente efficiente e resilient? È necessaria una riflessione più approfondita su eventuali vulnerabilità strutturali, piuttosto che inseguire la responsabilità all’interno di trite dinamiche politiche.

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