Il tasso di disoccupazione in Italia è attualmente al 7,2%, e il governo sta attuando strategie per ridurlo attraverso incentivi economici e politiche attive del lavoro. Questi interventi si concentrano sul supporto a chi ha perso il lavoro, mediante aiuti economici immediati e percorsi di formazione e orientamento. Le istituzioni adottano principalmente due strategie: da un lato, si offrono incentivi alle aziende, come l’esonero dai contributi previdenziali, per stimolare la creazione di posti di lavoro; dall’altro, si realizzano politiche attive del lavoro attraverso centri per l’impiego e agenzie che forniscono formazione e orientamento ai disoccupati.
Nel 2025, le misure di sostegno per i disoccupati si possono suddividere in quattro categorie principali. Prima di tutto, c’è l’indennità di disoccupazione NASpI destinate ai lavoratori subordinati con almeno 13 settimane contributive negli ultimi quattro anni. Questa indennità corrisponde al 75% dello stipendio medio, con un massimo di 1.550,42 euro al mese, per una durata fino a 24 mesi. Coloro che desiderano avviare un’attività autonoma possono richiedere il pagamento della NASpI in un’unica soluzione.
In secondo luogo, c’è l’indennità di disoccupazione DIS-COLL, rivolta a collaboratori coordinati e continuativi, assegnisti e dottorandi di ricerca con borsa di studio, per cui è richiesta almeno un mese di contributi nella Gestione Separata INPS. Il terzo strumento è il Sostegno al reddito (SAR), finanziato da Formatemp, riservato a lavoratori in somministrazione, con bonus di 1.000 euro per disoccupati da almeno 45 giorni e 110 giorni di lavoro negli ultimi 12 mesi, e un bonus ridotto di 780 euro per chi ha 90 giorni di lavoro.
Infine, c’è l’indennità di disoccupazione agricola, per i lavoratori agricoli dipendenti che siano iscritti negli elenchi nominativi e abbiano almeno due anni di anzianità contributiva e 102 giornate lavorative nel biennio. Questa indennità è pari al 40% della retribuzione di riferimento, con una trattenuta del 9% per il contributo di solidarietà.
In aggiunta, esistono percorsi di formazione e orientamento per migliorare le competenze dei disoccupati e diritti mantenuti, come il congedo di maternità, anche dopo la perdita del lavoro.