La procura di Prato ha dato ai consulenti 60 giorni per presentare una relazione sul deposito Eni di Calenzano, che rimane sotto sequestro, bloccando tutte le attività di approvvigionamento, stoccaggio e distribuzione di carburanti. Questo seguito a un sopralluogo tecnico degli inquirenti a una settimana dall’esplosione del 9 dicembre, che ha causato cinque morti e numerosi feriti. Domani, una delegazione della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro visiterà il sito dell’incidente e successivamente incontrerà il procuratore capo Luca Tescaroli.
Il sindaco di Calenzano, Giuseppe Carovani, ha sottolineato che stava avvenendo una valutazione di un piano di aggiornamento di Eni, il quale non era stato aggiornato dal 2021 e stava comunque subendo una revisione. Ha evidenziato che l’azienda ha l’obbligo di presentare aggiornamenti ogni tre anni e che l’amministrazione comunale considera questi piani nelle proprie strategie di protezione civile. Carovani ha anche segnalato che i danni provocati dall’esplosione si sono estesi oltre un chilometro, ben oltre i 200 metri previsti nel piano di emergenza.
La Confindustria Toscana ha confermato che Eni si impegnerà a risarcire i danni causati alle imprese locali. Il presidente, Maurizio Bigazzi, ha espresso la sua solidarietà verso le vittime e il territorio, gravemente colpito da questo evento. Anche il Vaticano ha inviato un messaggio di cordoglio ai familiari delle vittime.
Il procuratore Tescaroli ha avviato un’indagine sull’esplosione, richiedendo una perizia sull’impiantistica del deposito. Sono coinvolti esperti in diverse discipline, inclusi ipotesi di responsabilità penale come omicidio colposo e omissione di misure di sicurezza. Gli accertamenti sulle salme delle vittime sono stati completati, e i resti saranno restituiti ai familiari per i funerali.
A seguito dell’incidente, il consiglio comunale di Calenzano si riunirà il 23 dicembre per discutere su questioni di sicurezza e sulla possibilità di costituirsi parte civile. Gli inquirenti continueranno a lavorare per identificare le responsabilità e fornire le necessarie risposte alle vittime e alla comunità colpita.