sabato, Ottobre 5, 2024
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Dobbiamo raccogliere 150mila euro a famiglia

Le vicende legate alle cause civili per le vittime del Covid rivelano dettagli sorprendenti dalle chat di alcuni avvocati coinvolti. Un team legale a Bergamo ha avviato una causa contro lo Stato e la Regione Lombardia per le famiglie colpite dalla pandemia nel 2020. Durante le comunicazioni analizzate, si riscontrano toni freddi e calcolatori, con osservazioni su come “raccattare” ulteriori parenti delle vittime per incrementare il numero dei risarcimenti. Questo approccio ha suscitato critiche riguardo all’atteggiamento nei confronti delle famiglie in lutto.

Nel settembre 2021, un deputato di Fratelli d’Italia si è interessato ai risarcimenti, proponendo un emendamento per un fondo nazionale di 100 milioni di euro, con l’idea di garantire circa 10.000 euro per ogni familiare delle vittime. Gli avvocati, però, hanno giudicato questa cifra insufficiente, puntando a risarcimenti molto più elevati, tra 110.000 e 310.000 euro. L’emendamento non ha avuto seguito, generando sospetti su un possibile interesse politico da parte del deputato coinvolto.

Parallelamente, Claudio Calzoni, ex portavoce del Comitato “Noi Denunceremo” e dell’associazione “#Sereniesempreuniti Familiari Vittime del Covid”, ha sporto querele contro uno degli avvocati del team legale, accusandolo di diffamazione e minacce. Sebbene tali azioni legali non siano direttamente correlate alla causa civile, hanno rivelato complessità nelle dinamiche interne del gruppo legale e nei loro contatti con politici.

Oggi la causa civile contro lo Stato e la Regione Lombardia continua, senza alcuna transazione conclusa nonostante le discussioni interne. Il gruppo legale è concentrato sul perseguire risarcimenti maggiori per le famiglie. Come indicato, la possibilità di una transazione è sempre presente, ma si punta a ottenere un risarcimento che corrisponda meglio al danno subito.

Nel 2022, il deputato, nuovamente rieletto, ha affermato di aver visto la causa come una questione di principio, esprimendo preoccupazione per il cambiamento verso un approccio economico piuttosto che etico. Mentre il suo emendamento è stato accantonato, la gestione della causa ha sollevato interrogativi e controversie sia politiche che legali.

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