The Apprentice è un film strategicamente distribuito nelle sale cinematografiche italiane che offre uno sguardo dettagliato sulla vita di Donald Trump, risultando uno dei ritratti più fedeli sulla sua figura. La pellicola, presentata al Festival di Cannes, esplora l’ascesa di Trump attraverso un accordo con l’avvocato Roy Cohn, riflettendo sulla costruzione del “mito Trump”. Il film ripercorre non solo i successi nel mondo degli affari, ma anche le controversie legali, come le accuse del 1973 per violazioni del Fair Housing Act, che rivelano il suo approccio controverso negli affari immobiliari.
Il cast, che include Sebastian Stan nel ruolo di Trump e Jeremy Strong come Cohn, evidenzia il tema del potere e della manipolazione che Trump ha sperimentato e utilizzato durante la sua carriera. Inoltre, la narrazione si collega direttamente alla sua campagna presidenziale del 2016 e alle tensioni che hanno caratterizzato il suo mandato e la sua figura politica, perfettamente incapsulato dallo slogan “Make America Great Again”.
Trump, nato nel 1946 a New York, ha ereditato dal padre un forte senso degli affari, costruendo il suo impero immobiliare e diventando uno degli uomini più ricchi del mondo. La sua transizione in politica, iniziata negli anni ’90, culmina con l’elezione a presidente nel 2016, segnando una polarizzazione nella politica americana.
Durante il suo mandato, Trump ha promosso politiche protezionistiche, affrontato critiche per le sue decisioni riguardo all’immigrazione e ha vissuto tensioni con il suo stesso partito. La sua politica estera ha segnato un allontanamento dagli approcci tradizionali degli Stati Uniti, manifestando disinteresse per l’Unione Europea e promuovendo un isolamento strategico.
La sua sconfitta nelle elezioni del 2020 contro Joe Biden, segnata da una crisi sanitaria e proteste sociali, ha intensificato la divisione nazionale. Dopo l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021, Trump ha affrontato inchieste e accuse legali, diventando il primo ex presidente a essere incriminato in numerosi casi penali. Nonostante ciò, continua a cercare di mantenere un ruolo attivo nella politica americana, annunciando la sua intenzione di candidarsi nuovamente nel 2024. La sua figura, carica di contraddizioni e polarizzante, rimane al centro del dibattito politico negli Stati Uniti.