25 Settembre 2024

Donna si toglie la vita con la capsula Sarco: scattano arresti per il dispositivo dichiarato illegale

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In Svizzera, un recente caso di suicidio assistito ha suscitato un acceso dibattito internazionale. Una donna americana di 64 anni ha scelto di porre fine alla sua vita con l’uso del Sarco, una “camera a gas portatile” progettata dal medico australiano Philip Nitschke. L’episodio si è svolto in un bosco vicino a Sciaffusa e è stato confermato dalla polizia cantonale e dall’associazione The Last Resort, che ha fornito la capsula per il suicidio. La donna, affetta da gravi malattie del sistema immunitario, aveva manifestato chiaramente la sua intenzione di morire, ma la procedura non si è svolta in una clinica autorizzata secondo le normative svizzere, bensì in una baita nella foresta.

Il Sarco funziona attraverso un meccanismo semplice: una volta entrato nella capsula, l’utente preme un pulsante che libera azoto, provocando la morte per asfissia in meno di 30 secondi. Tuttavia, il processo avviene senza la supervisione di medici e senza l’uso di farmaci, il che ha generato preoccupazioni etiche e legali.

Questa è la prima volta che si registra un suicidio assistito utilizzando il Sarco, e le reazioni nel mondo medico e legale sono state immediate. Le autorità svizzere hanno arrestato alcuni membri di The Last Resort non per questioni etiche, ma per violazione delle normative tecniche e di sicurezza. In Svizzera, il suicidio assistito è legale se soddisfa determinate condizioni, ma l’eutanasia attiva diretta è vietata. Il suicidio assistito non è considerato reato, a meno che non venga eseguito per motivi egoistici, e richiede la piena consapevolezza del paziente e la presenza di personale autorizzato.

Tuttavia, il problema legale in questo caso deriva dall’uso della capsula Sarco, che non rispetta le normative svizzere. La ministra della Giustizia, Elizabeth Baume-Schneider, ha chiarito che il Sarco non può essere commercializzato e che l’impiego dell’azoto viola la legge svizzera sui prodotti chimici. Pertanto, sebbene il suicidio assistito sia legale in Svizzera, l’impiego di strumenti come il Sarco, privi di regolamentazione, ha portato a un intervento delle autorità competenti. Questo episodio mette in luce le criticità e le ambiguità legate alla pratica del suicidio assistito nel Paese.

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