Le donne di 36 nuclei familiari, sgomberati due giorni fa da un alloggio abusivo al Parco Verde di Caivano, hanno dato vita a una nuova protesta davanti alla chiesa di San Paolo Apostolo, guidata da Don Maurizio Patriciello. Le manifestanti chiedono protezione per i propri figli, annunciando la loro disponibilità a intraprendere uno sciopero della fame. La situazione è complicata, poiché il procuratore capo di Napoli Nord, Maria Antonietta Troncone, ha chiarito che le famiglie allontanate non possono essere reintegrate, avendo accumulato condanne superiori ai sette anni di carcere.
Il Parco Verde, un tempo considerato un quartiere popolare, è stato trasformato in un centro di attività illecite, diventando una delle principali piazze di spaccio della droga in Europa. Tra gli sgomberati ci sono membri di clan camorristici, responsabili della degenerazione sociale ed economica della zona. Le donne, ora in difficoltà, cercano di attirare l’attenzione su una situazione che considera ingiusta, poiché, nonostante le condanne dei loro familiari, i loro bambini non dovrebbero pagare il prezzo delle azioni altrui. Il forte senso di comunità e la volontà di difendere i propri diritti spingono le donne a far sentire la loro voce in un momento di crisi profonda.
La protesta sta cercando di sollevare la questione dell’assenza di risorse e di opportunità per le famiglie sgomberate, mettendo in evidenza il bisogno di un intervento sociale che possa garantire un futuro migliore per i bambini coinvolti. La scelta di avviare uno sciopero della fame è un atto estremo che evidenzia la determinazione delle donne a combattere per la giustizia e il benessere della loro prole.
La situazione al Parco Verde mette in luce non solo le difficoltà legate all’emergenza abitativa, ma anche le complessità delle dinamiche sociali e della legalità in un’area segnata dalla criminalità organizzata. La protesta rappresenta un appello disperato per la tutela dei diritti dei minori e un invito alla società e alle istituzioni a non girarsi dall’altra parte di fronte a problematiche così gravi.