22 Settembre 2024

Dopo Costa e Gelmini, anche Versace e Carpano si dimettono

Carlo Calenda si trova in una situazione sempre più isolata all’interno del suo partito, Azione. Recentemente, Mariastella Gelmini e Giusy Versace hanno annunciato la loro uscita da Azione, dopo che anche Enrico Costa aveva già fatto lo stesso. Giusy Versace ha dichiarato di essersi unita ad Azione due anni fa con entusiasmo, con l’obiettivo di rafforzare un centro moderato e liberale. Durante le elezioni politiche, il partito ha presentato il progetto del Terzo Polo per costruire uno spazio centrista, ma, nonostante un buon risultato iniziale, ha iniziato a mostrare segni di difficoltà dopo solo sei mesi, deludendo molti elettori.

Versace ha descritto la difficoltà di mantenere motivati i sostenitori e i territori e ha evidenziato come, nonostante le sue riserve, abbia continuato a lavorare per unire il partito. Tuttavia, nel corso dell’ultimo anno, le scelte politiche del partito sono andate sempre più verso il centrosinistra, facendole esprimere il suo disagio a Calenda. Durante un incontro recente, ha confermato la sua stima nei suoi confronti, ma ha anche sottolineato che non può seguire la direzione in cui si sta muovendo il partito, definendo il “campo largo” inadeguato per lei. Di conseguenza, ha deciso, a malincuore, di lasciare Azione, ringraziando i collaboratori con cui ha lavorato in questi due anni.

A Roma, un altro esponente, Francesco Filippo Carpano, ha annunciato la sua uscita dal partito per unirsi a Forza Italia. Nel comunicato ufficiale di Azione, si esprime rammarico per le decisioni di Gelmini, Versace e Mara Carfagna di lasciare un partito che le ha sostenute. Il partito rispetta la libertà di scelta personale, ma sottolinea che considerano grave e incoerente passare dall’opposizione alla maggioranza a metà legislatura, ignorando così il mandato degli elettori. Questa pratica viene vista come un fattore che allontana i cittadini dalla politica. Azione, al contrario, intende rimanere dove gli elettori l’hanno collocata, cioè al centro e all’opposizione del governo, continuando a lavorare per costruire un’alternativa a un sistema bipolare che giudica fallimentare.

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