Nick Kyrgios, il quasi ex tennista australiano, ha recentemente condiviso le sue opinioni sulle teorie del complotto durante un’intervista con il documentarista Louis Theroux. Questo scambio si è incentrato principalmente sulla costruzione delle piramidi egizie. Kyrgios si è espresso con molta incredulità sull’idea che gli antichi egizi possano aver eretto tali monumenti. Secondo lui, è “folle” pensare che gli egizi abbiano potuto effettuare tutte le misurazioni necessarie affinché le piramidi fossero perfettamente allineate e costruite semplicemente rotolando grandi pietre sui tronchi. Ha sollevato interrogativi anche sulle dimensioni delle porte delle piramidi, chiedendosi a chi potessero servire, e ha messo in dubbio la capacità degli egizi di realizzare un’impresa simile. Kyrgios ha concluso con una riflessione sullo stato attuale del mondo, affermando che, data la difficoltà di convivenza tra le persone nel 2024, è inconcepibile ritenere che gli esseri umani siano stati in grado di costruire monumenti tanto imponenti.
L’intervista ha toccato anche altre teorie del complotto, come quella riguardante l’allunaggio, di cui si sospetta possa essere stato un montaggio filmato in uno studio di Hollywood. Anche se Kyrgios non ha approfondito questa teoria, ha chiarito di avere “le sue idee” riguardo a quanto accaduto.
Infine, ha affrontato la questione della forma della Terra, dichiarando di essere “probabilmente” incline a pensare che sia rotonda, ma non si sentirebbe sorpreso nemmeno se fosse piatta. Kyrgios ha suggerito che sarebbe interessante discutere informalmente di queste teorie davanti a una birra. Le sue affermazioni, sebbene in parte provocatorie, riflettono una certa curiosità e scetticismo riguardo a questioni storiche e scientifiche, mostrando come anche una figura pubblica come lui possa essere attratta da argomenti controversi e teorici. In sintesi, Kyrgios si è rivelato un personaggio vocalmente critico nei confronti di alcune delle convinzioni comunemente accettate riguardanti la storia e la scienza.
