Un recente studio condotto in Italia ha approfondito la genetica del nuovo lignaggio emergente di Mpox, identificato come Clade 1b. Questo ceppo sembra mostrare un’evoluzione più rapida rispetto al clade principale 1, tuttavia il tasso di mortalità appare inferiore. La diffusione di questo nuovo clade non si limita alla Repubblica Democratica del Congo, ma si sta estendendo anche oltre i confini africani; nonostante ciò, non ha ancora soppiantato il ceppo ancestrale, il che offre la possibilità di controllarne la diffusione. I ricercatori sottolineano l’importanza di agire tempestivamente per evitare una diffusione incontrollata.
Massimo Ciccozzi, epidemiologo del Campus Biomedico di Roma e coautore dello studio, evidenzia che è ancora possibile contenere la diffusione del virus attraverso un rafforzamento delle strategie di prevenzione e di informazione. Secondo Ciccozzi, un adeguato contenimento del virus in questo momento potrebbe fungere da barriera significativa al suo ulteriore sviluppo, limitandone la capacità di propagazione e impedendogli di esprimere tutto il suo potenziale evolutivo. Se la diffusione del virus dovesse continuare senza controllo, potrebbero emergere gravi difficoltà nella sua gestione e contenimento, creando una situazione di rischio elevato per la salute pubblica.
Il messaggio chiave dello studio è, dunque, la necessità di una risposta rapida e efficace. La cooperazione tra le autorità sanitarie, la comunità scientifica e la popolazione è fondamentale per affrontare questa sfida. La consapevolezza e l’informazione adeguata possono contribuire a limitare i contagi e a prevenire complicazioni in un periodo in cui l’evoluzione del virus presenta elementi di preoccupazione. Rimanere vigili e proattivi è essenziale per garantire che il Clade 1b non diventi una minaccia troppo grande da gestire, assicurando che il controllo della situazione rimanga nelle mani delle autorità e che possa essere mantenuta la salute pubblica.