Nel mese di gennaio, molti italiani affrontano l’ultima abbuffata prima di mettersi in forma, con l’intento di ridurre le porzioni e rientrare nei pantaloni troppo stretti. Secondo i dati di ProntoPro, nel 2024, i nutrizionisti sono stati i professionisti più richiesti nel settore del benessere alimentare, con il 66,2% delle preferenze. Al secondo posto si collocano i dietologi (20,7%), seguiti dai dietisti (5,17%). È aumentata anche la domanda per i naturopati, che, pur rappresentando solo il 4,6% del totale, hanno visto una crescita significativa.
Particolare crescita si è registrata per i nutrizionisti specializzati in dieta chetogenica, con un aumento del 296%. Questa dieta riduce l’apporto di carboidrati e aumenta quelli di proteine e grassi, stimolando il corpo a bruciare i grassi come principale fonte di energia. La maggior parte delle richieste di nutrizionisti proviene da giovani tra i 19 e i 30 anni (31,5%), seguiti da adulti tra 31 e 40 anni (22%) e 41-50 anni (19,7%). In calo, invece, le richieste da parte degli under 18.
Il principale motivo per rivolgersi a un nutrizionista è la perdita di peso (61,1%), seguita dal desiderio di un’alimentazione corretta e bilanciata (14,6%) e dall’aumento della massa muscolare (9,7%). Anche chi affronta problematiche mediche, come la menopausa o diabete, cerca il supporto di un nutrizionista (18%). Le persone desiderano anche un supporto professionale per evitare errori nel percorso alimentare (15%).
Anche l’interesse per approcci olistici, come quelli dei naturopati, è cresciuto, registrando un aumento del 126%. La maggior parte di coloro che si rivolgono a un naturopata ha un’età compresa tra i 40 e i 60 anni (54,3%). La gestione di patologie specifiche, come fibromialgia e allergie, è una delle ragioni più comuni per cui si cerca supporto da un naturopata (35%). Inoltre, il 28% cerca di migliorare il benessere generale attraverso la gestione dello stress e la prevenzione di malattie.
Le richieste di consulenze alimentari per problemi come insulino-resistenza o intolleranze alimentari raggiungono il 22%. Infine, solo il 5% cerca terapie specifiche o rimedi naturali tramite un naturopata.]