Il mistero riguardante la scomparsa di Emanuela Orlandi si arricchisce di nuove e sorprendenti rivelazioni. Le recenti scoperte riguardano principalmente la cosiddetta “pista inglese”, la quale risulta essere più longeva di quanto inizialmente creduto. Infatti, l’ipotesi che coinvolge la morte del banchiere Roberto Calvi, trovato impiccato a Londra, risale a ben 16 anni fa, e non solo a 13 come si pensava. La vicenda di Calvi è legata al disastro finanziario della Banco Ambrosiano e ai fondi non restituiti alla banca vaticana IOR, i quali erano utilizzati per finanziare movimenti anticomunisti in Polonia durante la Guerra Fredda.
Il collegamento tra la scomparsa di Emanuela Orlandi e il caso Calvi è stato proposto per la prima volta nel 2008 dal figlio di Calvi, Carlo. Secondo Carlo, il rapimento di Orlandi sarebbe stato un messaggio da parte di alcune entità per mettere a tacere il Vaticano su delicate questioni finanziarie. Tuttavia, la sua testimonianza non ha portato a prove concrete, limitandosi a rimanere una convinzione personale.
Inoltre, emerge la figura di Flavio Carboni, imprenditore sardo coinvolto nelle indagini riguardanti Calvi. Un particolare aspetto che ha suscitato interesse è l’omonimia con Rita Gugel, alla quale è stato erroneamente attribuito un legame di parentela con Angelo Gugel, l’assistente del Papa Wojtyla. Tuttavia, le indagini hanno confermato che non esistevano collegamenti tra i due.
Nonostante le smentite e l’assenza di prove tangibili, i media continuano a speculare sulla presunta somiglianza tra Emanuela e la figlia di Angelo Gugel. Situazioni confuse e false informazioni permangono, alimentando la narrativa attorno al mistero. Questo quadro complesso dimostra come il fascino e il mistero che circondano Londra e la scomparsa di Orlandi rimangano parte integrante di una storia che sembra non volersi chiudere, continuando a suscitare interesse e dibattito. In questo scenario, la “pista inglese” continua a essere discussa, nonostante sia stata già considerata inattendibile in passato.