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lunedì, 6 Gennaio, 2025
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Eruzione Vulcanica del 1831: Un Raffreddamento della Terra

Nel 1831, un vulcano sconosciuto eruttò con una potenza tale da raffreddare il clima della Terra. Recentemente, gli scienziati hanno identificato questo vulcano come Zavaritskii, situato sull’isola di Simushir, parte delle isole Curili, contese tra Russia e Giappone. La scoperta è stata pubblicata nei Proceedings of the National Academy of Sciences. L’eruzione fu una delle più forti del XIX secolo, rilasciando enormi quantità di biossido di zolfo nella stratosfera, causando una diminuzione delle temperature medie annuali di circa 1 grado Celsius nell’emisfero settentrionale.

Questo evento avvenne durante l’ultimo sussulto della Piccola era glaciale, un periodo tra i più freddi degli ultimi 10.000 anni. Sebbene l’anno dell’eruzione fosse noto, la posizione precisa del vulcano rimaneva un mistero. Per risolvere l’enigma, i ricercatori hanno analizzato carote di ghiaccio prelevate in Groenlandia, studiando gli strati di ghiaccio per esaminare isotopi di zolfo e particelle vulcaniche risalenti al periodo compreso tra il 1831 e il 1834.

Utilizzando metodi di geochimica, datazione radioattiva e modelli computazionali per tracciare le traiettorie delle particelle, gli scienziati sono riusciti a collegare l’eruzione del 1831 al vulcano Zavaritskii. Prima di queste scoperte, si pensava che l’ultima eruzione documentata del vulcano risalisse all’800 a.C. William Hutchison, autore principale dello studio e ricercatore della School of Earth and Environmental Sciences all’Università di St. Andrews, sottolinea che per molti vulcani remoti del mondo è limitata la conoscenza della loro storia eruttiva.

Zavaritskii si trova in un’area estremamente isolata, non abitata, e i documenti storici disponibili riguardano principalmente diari di navi che solcavano quelle acque occasionalmente. Di conseguenza, gli studiosi non avevano ipotizzato che Zavaritskii potesse essere il vulcano responsabile dell’eruzione del 1831, concentrandosi invece su vulcani più vicini all’equatore. Stefan Bronnimann, esperto di climatologia presso l’Università di Berna, afferma che, nonostante l’impatto climatico globale di questo evento, era stato erroneamente attribuito a un vulcano tropicale per lungo tempo. La ricerca attuale dimostra quindi che l’eruzione ha avuto luogo nelle isole Curili, piuttosto che nei tropici.

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